lunedì 7 marzo 2011

Strasimeno, un viaggio...

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...un viaggio per...
difficile spiegare il motivo per cui si vuole andare oltre le distanze classiche e affrontare sfide sempre più impegnative. Nel mio "correrò" di qualche anno fa non era prevista neppure la distanza di 10 km, ora riesco a fare molto di più, certo grazie ad un allenamento costante e mirato (ma non sempre) e affrontando queste corse sempre con grande umiltà e rispetto per il mio fisico a cui so di chiedere molto, ma che mi concede di portare a termine queste sfide. La mia, e credo anche quella di tanti altri runners che si dedicano alle lunghe distanze, è un'esigenza che va oltre la razionalità e che mi spinge oltre, mi spinge a superare limiti che però non sono solo limiti, ma a loro volta costituiscono tappe da raggiungere e da superare. Naturalmente si tratta di sensazioni personali che poco o nulla hanno a che fare con i tempi e il crono, se dovessi confrontare i miei tempi con quelli di chi "corre"... per fortuna non lo faccio!! Ho "vinto" la battaglia contro il crono, che uso solo per registrare i km che percorro, non faccio più caso a quanto vado al kilometro, magari osservo il dato, ma non mi faccio condizionare. 
...un viaggio verso
un viaggio verso una distanza a 3 cifre, è ufficiale la mia partecipazione ad una gara di 100 km, e le gare che sto facendo d'ora in poi sono tutte orientate alla preparazione di questo obiettivo. Ce la farò? Non ce la farò? Chi lo sa. Ma come ogni viaggio verrà affrontato con grande umiltà e coraggio, e volontà di ... correre per le emozioni, le sensazioni, e la gratificazione che solo la corsa riesce a dare. E per raggiungere i limiti, e farne delle tappe... 
...un viaggio con
l'ultra di ieri è stata anche un viaggio con altre persone, partiti per affrontare prima la distanza geografica da qui al Trasimeno, circa 500 km, e poi l'altra e più impegnativa di 58 km. Con nuovi compagni di viaggio abbiamo condiviso questa esperienza e durante i tragitti di andata e ritorno, ci siamo raccontati di gare fatte, abbiamo progettato distanze da fare... organizzato idealmente trasferte, alcune fattibili, altre forse solo sogni, progetti, ma in fin dei conti non costa nulla.

Qualche parola sulla gara: alla partenza a Castiglione del lago circa 1500 persone che partecipavano alle distanze di 15km, mezza maratona, 30 km, maratona e 58 km. Quindi assieme a marina abbiamo suddiviso la nostra corsa in obiettivi intermedi: 15, 21, 30, 42... 58. Ero preparata sulla distanza, 16 km in più della maratona... facendo 2 conti molto grossolanamente non avrei avuto problemi ad arrivare entro il tempo limite e questo era un obiettivo, che è stato raggiunto. L'altimetria pubblicata però non dava esattamente l'idea di quanto faticosa fosse a livello di salite e saliscendi. Un assaggio già al km 11, un tornante mozzafiato che ha tagliato le gambe a moltissimi... L'arrivo della mezza in un paesino pieno di gente che passeggiava, l'arrivo della 30km non era visibile, l'arrivo della maratona, molto anonimo,  dove per la prima volta è stato registrato un tempo, e... dopo la maratona il percorso è ancora più impegnativo e pesante. Al 44° km una salita interminabile, seguita da breve discesa e continui saliscendi che hanno messo a dura prova la mente. Correvo da sola ormai dal 25° km, la strada davanti a me e nessuno con cui condividere qualche parola (anche se a quel punto parlare sarebbe stata una fatica inutile...). Il sole inoltre era molto forte, il caldo si faceva sentire. In cima alla solita salita ad un ristoro incontro un altro runner con cui condivido circa 2 km, ma poi lo perdo; davanti a me uno vestito di rosso, dietro due runner uno giallo e uno nero. La strada ormai era diventata noiosa, guardo l'orologio, faccio due conti... ero comunque nei tempi previsti, però al 52° si spegne.... da quel punto in poi ho corso senza alcun riferimento, aspettando solo di vedere i km scritti sull'asfalto e desiderare di arrivare al traguardo perchè la fame era davvero tanta. Inoltre questi ultimi km erano su strada statale trafficata, auto che sfrecciavano e che anche ti suonavano perchè disturbavi...  L'ultimo ristoro, km non so, mi raggiungono il runner nero e quello giallo, piccolo il mondo, il runner nero è di Pordenone. Qualche chiacchiera, poi li lascio e proseguo, per arrivare al traguardo. Sapevo che era in salita, ma davvero, al 57° km uno nn è proprio fresco per affrontarla. L'interminabile ripidissima salita finisce nel centro storico di Castiglione, poi finalmente si scende, per pochi metri. Levo il giubbino per far vedere il pettorale e uso tutte le forze residue per arrivare al traguardo correndo. L'arrivo è stato festoso, la medaglia...  dopo 2 minuti la fatica di 58km è già dimenticata lasciando il posto alla felicità. 
Tempo di riprendersi, e si riparte verso casa arricchiti da questa straordinaria esperienza e carichi di adrenalina. 

Due parole sulla gara: ho sofferto (e non solo io) molto ai ristori perchè non c'era il tè caldo: un'ultramaratona organizzata in inverno non può offrire solo acqua gelida. Ho trovato qualche biscotto e un bicchiere di coca cola solo al ristoro del 50° km, quasi nulla a quello del 55° e al ristoro finale gli avanzi di crostata, e nulla di caldo. D'altro canto però ho avuto un pulmino che mi ha portata fino alle docce, e poi mi ha riportata in centro, le docce erano calde, e qui l'organizzazione si merita un plauso. 

E' stato comunque un viaggio di scoperte, e di incontri con runner che conoscevo solo di nome. 

Un pensiero a chi non può correre e un pensiero a Simone. Dai che ce la fai. 
Take care
Buone corse! 

11 commenti:

  1. complimenti. a me sembra già tanto riuscire a preparare decentemente, e non sempre riesce, una 42. Attualmente, soprattutto a livello mentale, non sarei proprio in grado di affrontare qualcosa di più duro.
    grande

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  2. Grande Agnese!! Come ti scrissi lo scorso anno, mi riconosco sempre di più in questo modo di affrontare l'agonismo, la corsa quasi come ricerca interiore e quindi come sfida contro i propri limiti. Per questo le lunghe distanze mi affascinano così tanto.
    Maurizio

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  3. siamo d'accordo, la corsa è soprattutto un viaggio interiore: occorre solo curiosità per procedere oltre....

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  4. Se quel Tal d'Assisi avesse letto questo blog avrebbe inserito nel Cantico anche "sorella corsa"
    Buon viaggio Agnese :-)

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  5. I viaggi si moltiplicano, Agnese! L'assenza di bevande calde mi pare inspiegabile, piuttosto: come è andata con l'alimentazione? Tristi le macchine che suonano: uno dei motivi per cui mi sono allontanato dalla strada...

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  6. @nino: credo che ognuno di noi abbia obiettivi diversi, e modalità diverse e spirito diverso nell'affrontare le sfide, che siano la maratona, l'ultra o i 100m.

    @Maurizio: mi fa piacere saperlo... io nn ho nessuno spirito agonistico, corro per me stessa, ed è sempre una grande lotta!

    @the yogi: la curiosità è la molla che ci fa andare sempre oltre, una motivazione molto forte...

    @Filippo: i miei viaggi saranno sempre pieni di corsa

    @Caio: ho usato bustine di miele e mangiato la frutta a disposizione, anche se gelida, ho bevuto acqua e solo verso la fine i sali. Al ristoro dove c'era il tè... ho preso tè e biscotti e fatto merenda :-))

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  7. grande agnese ,altri km messi nelle gambe , un altra ultra maratona e un altra esperienza fantastica ... la corsa e' anche unione , scoperta , amicizia...........ma il 3 sarai a seregno??????????

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  8. @lello: grazie, ma non ci vedo nulla di grande, solo tanta passione e voglia di correre a modo mio. A Seregno mi piacerebbe esserci, ma è dispendiosa sia in termini economici (devo pernottare fuori) sia di tempo da trascorrere lontano da casa. Probabilmente la prossima sarà una maratone il 27, da stabilire tra Treviso e Ferrara.
    Buone corse!!

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  9. Mi piace il tuo modo da asceta con il quale affronti la distanza.
    Complimenti !!
    ;)

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  10. Hai fatto un'impresa per me impensabile,veramente TANTI TANTI COMPLIMENTI! e in bocca al lupo per il cammino che ti aspetta verso la 100km.. ;) Brava Agnese!

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  11. un passo importante per un grande obiettivo! Super Agnese ;-)

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