Emozione ancora intensa, nonostante siano trascorsi già due giorni.
Nella testa, negli occhi e nelle orecchie ancora gli ultimi minuti della gara...
Svolta a sinistra... Unter den Linden, km 41... la folla di runners è fitta, difficile superare, ma ci provo. Vado a zigzag, sto correndo in progressione e me ne rendo conto, lo sto facendo da qualche kilometro, la sinergia gambe-cuore-mente funziona. Sorrido. Corro.
Alzo lo sguardo, la porta di Brandeburgo davanti, maestosa, la quadriga ad osservare il fiume unano che la attraversa. L'attraverso anch'io, il cuore batte a mille, la folla urla, partecipa e incita. Bravo. Super. Vedo il cartello del km 42, accelero ancora. Lo supero e vedo davanti a me la linea del traguardo. È fatta. Ce l'ho fatta. Ho corso la maratona di Berlino, l'ho corsa con il cuore soprattutto, e le gambe e la mente gli hanno dato retta. Qualche lacrima. La sensazione di esserci riuscita, la certezza di poter dire: "io c'ero".
Dall'ultima occhiata data al crono sapevo di aver realizzato un buon tempo (per le mie possibilità) quindi al momento dello stop spengo il garmin senza dargli troppa importanza. È comunque personal best. Il terzo consecutivo nelle mie (poche) 4 maratone. La gioia immensa... oltre il tempo la gioia, e la festa... è il mio compleanno!
Ritorno alla realtà... la marea di runners viene divisa in file per la distribuzione della medaglia ed è costretta a fare un percorso obbligato verso la “coperta” di nylon e il pacco-ristoro assolutamente necessari.
Dei minuti successivi ricordo un grande freddo, voglia di cambiare i vestiti bagnati, voglia di qualcosa di caldo. E tanta tanta felicità....
Ho iniziato con l'arrivo, perchè le emozioni più belle sono state quelle... ma tutta la Maratona merita di essere ricordata, e lo farò a segmenti di 10 km, in quanto sarebbe un post troppo lungo e io “non vorrei annoiare i miei lettori”
Tempo atmosferico:
Pioggia per 42,195 km
Partenza-km 10
Il mio tempo-gara dichiarato mi ha regalato la partenza nel settore H, una posizione molto arretrata; questo ha significato un'attesa di 22 minuti prima di passare al nastro di partenza. Basti pensare che ho raggiunto e superato il pacer delle 4h30' solo al 10° km. Corro con grande tranquillità, mantenendo un passo costante (accelerare e superare richiedeva doti da scattisti, tanto era densa e fitta la folla!). Inizia a farsi sentire la necessità di veloce pit-stop. Ma al 5° e al 10° i bagni dei ristori erano fuori discussione... c'era la fila anche ai bagni durante la maratona. Rinvio lo stop.
Dal km 10 al km 20
Continuo a correre con regolarità, ho deciso di controllare il crono solo dopo ogni 5km, una regola ferrea, che sono riuscita a rispettare. Ma il pit-stop era necessario. Prendo la decisione di fermarmi, dicendomi che mi sarei fatta del male se avessi continuato a rimandare. Perdo 3 preziosi minuti. Mi rendo conto del tempo perso (a fin di bene) e cerco di recuperare accelerando leggermente, ma inesorabilmente.
Dal km 20 al km 30
Questa è la parte più “buia”, non ho grandi ricordi, se non che mi sono messa a fianco ad un runner il quale probabilmente non apprezzando questo “furto” di ritmo ha accelerato e l'ho perso di vista (e questo è un dettaglio importante...). Pazienza, continuo a correre sola. Le notizie provenienti dal cuore e dalle gambe sono molto confortanti. Continuo ad accelerare leggermente, superando.
Dal km 30 al km 40
Qui inizia il mio divertimento, il cuore è ancora straordinariamente efficiente, le gambe vanno, la mente regola tutto senza incepparsi: inizio a superare e come in un gioco individuo una schiena e mi dico che la devo passare. Ne ho passate tante, davvero tante di schiene. E passo anche il runner che mi ha staccata di cui parlavo prima. Soddisfazione. Inizio a sorridere. La Maratona è mia, lo sento al 40°.
Il resto, dal 40 al 42,195... è già detto.
Questa maratona mi ha fatto tanti regali: 4 ore 18 minuti e 8 secondi, che migliorano di 5 minuti il tempo precedente; la possibilità di vedere una città piena di storia, di fascino, di contraddizioni; la possibilità di trascorrere un week end lontano dalla routine; vedere, sentire ed essere testimone di quanto sia importante la partecipazione di tutta una città ad un evento come la maratona che vede partecipare oltre 40mila persone; e infine, the last but not the least... ho raccolto quanto seminato durante i durissimi allenamenti estivi... ricordo ancora la fatica, il sudore...
Riflessioni
- Grande soddisfazione la condotta di gara (si dice così?") che si può osservare nel link. Ho cercato di essere costante, e il negative split (wow, anche quello ho fatto!) è stata una bella conquista. C'è ancora molto da lavorare ma per ora godo di questo risultato conquistato con la mia mente, le mie gambe e il mio cuore... e il mio estenuante allenamento "creativo".
- Essere un puntino insignificante in una marea di podisti colorati, ma nello stesso tempo sentirsi un puntino importante per chi ci segue.
- Alla mia quarta maratona ho imparato a gestire la Fatica, quella con la F maiuscola... e visto che si è sentita rispettata, ancora non mi ha fatto conoscere il famigerato muro.
Aneddoto sul tempo: mi ero dimenticata che il mio garmin aveva inserita la modalità di stop sotto una certa velocità, quindi all'arrivo ho letto 4.15... 3 minuti per far plin plin sono un po' troppi... me ne sono resa conto quando mi viene detto... no hai fatto 4 e 18!!!
Grazie a chi mi ha accompagnato in questa maratona, a tutti gli amici che mi hanno sostenuta, incitata e che hanno creduto in me... con un nodo alla gola.
Un pensiero a chi può correre solo leggendo, e a chi vive senza poter correre.
Buone corse!!!