domenica 30 maggio 2010

...e di più non dico sulla Cortina-Dobbiaco...

3ore07minuti39secondi
di pioggia
di corsa
di fango
di fatica
l'occhio all'orologio, raramente
lo sguardo rivolto alla natura, sempre
davvero: una gran bella gara.

Di più non dico sulla Cortina-Dobbiaco, lascio scoprire il mistero di questa bellezza a chi ci vorrà andare il prossimo anno.
La pioggia non è stata un ostacolo, ma una compagna che si confonde con il sudore del viso e con le lacrime di fatica, ti bagna, ti accarezza. E' viva e ti fa sentire viva. E il sole, proprio all'arrivo, ha sorriso a me e a tutti, regalandoci uno spettacolo eccezionale.

Un caro pensiero a chi è rimasto ai box.
Un ringraziamento a chi mi ha aiutato ad arrivare fino qui.

P.S.
per la mera  cronaca ma credo che i dati del mio garmin siano più precisi e che la progressione finale non sia così ecclatante:

ITAF568 - AMOROSI AGNESEGRUPPO SPORTIVO NATISONEMF40
DistanzaPos. ASSPos. M/WPos. CATTempoRealTimeParzialemin/Km
cimabanche Km 9.0900001:02:4601:00:586.58
Lago di Landro Km 18.51850002:07:3502:05:4701:04:486.53
Arrivo30000255837911203:09:2603:07:3901:01:515.22
Link ai dati del Garmin (in alto a destra convertire miglia in km...)
http://connect.garmin.com/activity/35162102

sabato 29 maggio 2010

waiting for--Cortina-Dobbiaco; F568

Timore, preoccupazione, ansia da prestazione, incertezza... potrebbero essere queste le sensazioni della vigilia, e in parte lo sono; però in questi giorni di "spensieratezza" dove lo stress da tabelle, tempi, risultati è accantonato per lasciare il posto alle "prove" in altri sport, al piacere di imparare e di provare... beh, li avverto meno. Nella mia breve esperienza ho fatto solo una gara di 30 km quest'anno (conclusa splendidamente -per me- in 2ore53minuti) ma era tutta in pianura, e forse ero anche più preparata ad affrontarla. Domani sarà una corsa per me, non una gara, il crono certamente sarà uno dei miei interessi, come negarlo, però non un obiettivo da centrare. Correrò serena verso il traguardo, sperando non ci siano problemi di vertigini, di freddo, pioggia...
Nel frattempo, ieri mattina, ho fatto un allenamento in progressione, il mio primo vero allenamento di questo tipo: 6,5 km -- la media, per i tecnici: 5,34-5,35-5,34-5,36-5,44-5,18-5,06.
Buone corse! 

venerdì 28 maggio 2010

una prova divertente: mountain bike ...jump!

E chi se l'aspettava.... La brochure del duathlon non competitivo a Osoppo a cui vorrei partecipare la prossima settimana descrive il percorso in maniera molto creativa, e soprattutto invitante. L'idea di provare una gara alternativa, utilizzando anche la mountain bike, in questo periodo di cross-training è stimolante. Ne parlo assieme a Silvana, e in poco tempo di organizziamo per provare il percorso. In uno stesso pomeriggio, anzi nell'arco di 2 ore abbiamo superato molte prove: 
1- management bambini e impegni lavorativi
2- carico e scarico biciclette dall'auto in perfetta autonomia
3- arrivo alla zona partenza senza sbagliare strada
4- prova percorso - dopo aver sentito questo commento da parte di una persona che ci ha indicato da dove parte: "ma quelle due SANNO cosa vanno a fare?" - non lo scrivo in friulano, ma potete immaginare le espressioni colorite.... 
Com'era?  Gli scalini ci sono, ma piccoli, tanti e ripidi, quindi è necessario portarsi la bici in spalla (adesso ho capito perchè i 14kg della mia Belle la rendono così poco efficiente!); in una salita ho capito cosa significa "sinergia" di azioni: in contemporanea alzare la bici di peso per superare una staccionata con una curva strettissima a destra in salita, mettere i piedi in un punto sicuro per fare da perno e alzare la bici e andare avanti... ma quanto ci avrò messo? Finalmente arrivo al "belvedere". La vista sul Tagliamento è spettacolare. Ma le prove continuano: un commento della mia amica mi blocca davanti ad un sasso largo 50 cm che separa il belvedere dalla collina: "se cadi qui ti fai male davvero...". Sbaglio e guardo giù... Le mie vertigini si risvegliano e tuona in me una paura istintiva che mi blocca. Non vado avanti, neppure indietro. Sola. Inizio a ragionare. Basta un passo. Salti. E la bici? Come faccio? Ma non posso stare qui, e poi queste vertigini bisogna saperle tenere a bada...  Un respiro profondo e via. Sono di là. Sudatissima, il cuore a mille. Una vittoria. Vera. Iniziano le discese, una molto ripida, sdrucciolevole... la faccio a piedi, ho troppa paura, troppa tensione... Il percorso poi diventa bellissimo, facile, nella natura, corri spensierato con la tua bici... Ma è un percorso da fare non in gara, non per me... Come ho già detto, vado in bici, ma sono "absolute beginner", e non ho intenzione per ora di fare mountain-bike-jump... Farò la gara?  Ieri avrei detto no, ma oggi a riscriverla mi sono divertita di nuovo, e chissà... C'è ancora tempo. 

mercoledì 26 maggio 2010

nuoto, corsa ...e le tabelle?

Weekend alle spalle, e in vista della prossima gara, i 30 km da Cortina a Dobbiaco,  tra ieri e oggi sono riuscita ad incastrare tra i veri impegni di mamma e prof una seduta di nuoto e un'uscita di corsa. 
Ieri a nuoto ho voluto provare la rana, e a dire il vero è uno stile ben più congeniale a me! Non avevo alcuna idea di come fosse il movimento corretto, quindi ho passato il tempo a correggere... ma alla fine sono uscita dalla piscina rilassata e contenta dei (pur minimi) risultati. Lontani i tempi in cui  non mettevo il viso sott'acqua!
L'uscita di corsa oggi è stata faticosa a causa del troppo caldo (dovevo immaginarmelo, uscire alle 11,20 del mattino...) e la scelta del percorso, troppo assolato, poca ombra, non è stata felice. Ho fatto fatica e la sete mi attanagliava... Per troppo tempo ho corso al freddo, e abituarsi al caldo richiederà un po' di adattamento... ma ne sono ben felice. Finalmente ho visto i fiordalisi assieme ai papaveri che mi salutavano colorati.
E con l'arrivo del caldo credo che sia tempo di riprendere le buone sane e antiche (mie) abitudini e alzarsi la mattino presto presto per correre al fresco!
Mi rendo conto che dovrei seguire delle tabelle, un programma più articolato, ma per il momento mi sto concedendo di fare sport "for sport's sake" cioé per il gusto di fare sport, senza cercare alcun risultato. Ma è solo un momento di passaggio, che mi godo appieno, prima di iniziare gli allenamenti per la prossima maratona.
Buone corse!

domenica 23 maggio 2010

il pieno ... di sole e sport

Weekend intenso: sabato mattina lezione di nuoto (che fatica ragazzi...), pomeriggio 6 km con Silvana su sterrato/saliscendi/bosco, oggi 16 km asfalto e sterrato in compagnia di Marinella. Sia ieri che oggi mi sono imposta di correre in progressione "pestando" di più negli ultimi 2-3 km, riuscendo a fare abbastanza bene. Prima o poi ce la farò a riportare i grafici, che sono tutti nel sito Garmin e sul mio mac non gira sporttracks.... Insomma il pieno di sport (in compagnia, soprattutto!) e di sole per affrontare la settimana piena di impegni era necessario. Buone corse!

venerdì 21 maggio 2010

intanto

Ci sono passata da scolara, da studente, e adesso anche come insegnante e atleta. Eh si, faccio i conti alla rovescia! Per ordine: mancano 3 settimane alla fine della scuola. Mancano 9 giorni alla prossima gara.
E intanto? Dopo Salisburgo ho fatto di tutto un po': un (solo) allenamento di corsa, uno di nuoto (a cui seguirà uno anche domani) e una lunga uscita con la Jaune, la bici da corsa.
I 10 km di mercoledi, per la prima volta dopo tanto tempo sotto il sole, sono stati faticosi, pieni di rallentamenti, ma nonostante tutto ho mantenuto il solito standard sul percorso, e pur perdendo qualche secondo nei tratti di saliscendi sono rimasta sotto l'ora.
Il nuoto è stato come al solito un "tentativo di nuoto", avendo imparato a nuotare da poco (i primi di gennaio quest'anno non sapevo stare a galla, non avevo mai provato a tenere il viso sott'acqua, figurarsi la respirazione...), ma sta andando pian piano sempre meglio. Il numero delle vasche aumenta progressivamente, anche se per me con estrema fatica. Ce la faranno i nostri eroi?
L'uscita in bici sempre rimandata per motivi vari è stata, come sempre, una "scoperta" delle mie possibilità, dato che anche qui sono una "absolute beginner". Diciamo che oggi ho tolto una rotella al triciclo (mica facile a 40 anni imparare a togliere il piede dal pedale quando è attaccato con quei famigerati tacchetti...) e non vedo l'ora di togliere anche l'altra.
Domani la maestra di nuoto mi farà fare i soliti sadici esercizi, lo so, e domenica mi aspetta una non competitiva di 21 km. Partenza assieme a Marinella, poi ognuna verso la "propria" distanza (con il grande desiderio che ci sia il SOLE). Buone corse!

lunedì 17 maggio 2010

Salisburgo: una mezza “fuori stagione”

Arrivare a Salisburgo dopo 8 ore di viaggio (350 km) in pullman – no comment (ma perché non siamo usciti dall'autostrada?)
- Trovare una temperatura decisamente invernale, con vento e pioggia – siamo il 16 maggio, ho portato anche i guanti...
- Prendere freddo, tanto freddo – come sopra
- Dormire, anzi non dormire in albergo (la mia insonnia!) - camera tripla (ma era messa in conto)
- Mangiare “senza regole” (di qualità) a pranzo e a cena – bisogna organizzarsi meglio la prossima volta
Ecco gli ingredienti con cui condire la mia mezza maratona a Salisburgo, corsa ieri sotto la pioggia battente, un vento gelido e tanto tanto freddo. Dopo aver agitato il tutto, alla partenza, arrivo molto calma, serena, sorridente e pronta a sfidare le intemperie. Assieme a me c'erano le “donne del Natisone”, tutte avvolte in “der gelbe Sack”, tra cui la mia carissima amica che pur alla partenza aveva ancora dubbi... che le sono passati non appena udito lo sparo dello start. Un saluto e un in bocca al lupo e via... ognuna per la sua strada, ognuna con i suoi pensieri. Appuntamento all'arrivo.
Le mezze maratone, attraverso le quali ho imparato a conoscere e ad amare la corsa, non mi spaventano nel senso che la distanza è comunque “gestibile”. Mi sono quindi concessa il piacere di correre in un certo modo, di guardare il panorama cercando solo di essere costante. Nonostante le premesse riesco a mantenere il mio “standard” e a fare un tempo onorevole (1ora57minuti13secondi), “under 2 hours” che qualche mese fa era davvero utopia.
Il percorso è molto bello, si esce dalla città e si attraversano parchi, si passa attraverso il castello di Hellbrun (quello dei giochi d'acqua) e poi vicino alla salina verso il confine con la Germania, per poi rientrare verso la città. Nonostante il tempo inclemente correre per lunghissimi tratti in questi angoli verdi, lungo strade sterrate alberate che costeggiano laghetti e campi verdi, vedere la lunga scia di podisti colorati davanti, attraversare i borghi di Salisburgo e sentirsi incitare, “bravo”, “super” (pronunciato suppa) è stato bello. Non mi dilungo sullo stato delle scarpe e dei vestiti all'arrivo, dato il fango, le pozzanghere e la pioggia. Solo un accenno alle mani che non si sono mai scaldate, nonostante 21 km... ai capelli completamente bagnati (perché non ho messo il cappellino?), al freddo che penetrava attraverso i vestiti bagnati aiutato da un gelido Eolo (era tramontana?) e ai problemi che sicuramente avrei avuto dopo questa avventura... L'arrivo in una città festosa è stato emozionante, ho colto un “Damen vor!!!” (“Precedenza alle signore”, mentre stavo superando qualcuno) che mi ha fatto sorridere e ha aggiunto forza al sorriso finale. La medaglia su nastro bianco, molto bella. Ma il desiderio di andare al caldo era fortissimo...

Della mia gara, del tempo fatto, posso dire che sono soddisfatta per la costanza con cui sono riuscita a correre, ho mantenuto lo stesso ritmo... non mi sono molto affaticata, significa che forse avrei potuto risparmiarmi di meno e dare molto di più! In ogni caso, un'altra gara all'attivo e tanta voglia di continuare.

Hats off to: Marinella, che ha portato a termine la mezza dopo tanto tempo di “fermo”; Marina, bravissima nella sua prima 42 km, e Brunello che si è improvvisato guida turistica molto preparata e ironica! 
...Inoltre non può mancare un grande e caloroso grazie a tutto il gruppo con cui ho condiviso questo weekend alternativo, grazie per l'ottima compagnia e le tante risate... alla prossima (Ljubljana?).
Un pensiero a chi è fermo ai box. 

venerdì 14 maggio 2010

waiting for--Salzburg, Halb Marathon; 1839

Dal giorno della maratona di Trieste il tempo è volato, non ho corso molto spesso ma sono stati allenamenti abbastanza intensi.

Domani parto per Salisburgo, assieme ad altri del gruppo, per correre la mezza maratona. Partecipo a questa gara solo per accompagnare una carissima amica di corsa, che aveva perso un po' di motivazione, ma che recentemente si è ripresa e con grande gioia (sua, e soprattutto mia, che finalmente potrò correre, ogni tanto, in compagnia) ha ripreso a correre.
Come sempre parto serena, senza obiettivi dichiarati di tempo, sperando di correre spensieratamente, e di trascorrere un alternativo weekend oltrefrontiera.
Mi preoccupa il tempo... atmosferico: prevista pioggia e una temperatura di 5°. Ho riempito la valigia con tutti i tipi di abbigliamento, compresa la maglia felpata!
Auf wiedersehen!

giovedì 13 maggio 2010

voglio vedere i fiordalisi

13 maggio, cielo nuvoloso, ci si veste a strati, anche per andare a correre... questa strana primavera mi sta negando il piacere di correre nella natura, di voltare la testa e vedere i fiordalisi, macchie blu in mezzo al biondo del grano e alle macchie rosse dei papaveri.



La mia scusa per non correre oggi potrebbe essere questa... in realtà sto "conservando" le forze per la gara di domenica a salisburgo. Il collinare di ieri (circa 9k) è stato fatto a ritmo gara, e per me è stato un ottimo allenamento considerando il cospicuo numero di salite che ho affrontato.
Prevedo di fare domani un po' di nuoto e sabato si parte!


PS devo rispolverare un po' di tedesco.
Auf wiedersehen! (chissà se si scrive proprio così...)

mercoledì 12 maggio 2010

bolle


Bolle di sole, brevi e improvvise: pronti a scattare appena arrivano e ci concedono respiri di serenità.

... avevo scritto ... poi per sbaglio ho cancellato.. ora ci riprovo, sicuramente con altre parole!  Stamattina ho corso quasi 9 km di collinare molto allegri approfittando di una tregua dal maltempo, e per sfogare la tensione accumulata durante la maratona intellettuale di ieri, e 400 km di guida sotto una pioggia sferzante. Ora serenità e pronta ad affrontare la giornata di lavoro e fra qualche giorno la prossima gara. 

domenica 9 maggio 2010

ho sbagliato strada!

Qualche tempo fa avevo percorso un piacevole tratto, misto asfalto, sterrato, ghiaia, bosco, collina... 14 km tra andata e ritorno assieme ad altri podisti del gruppo. Oggi volevo tornarci, ma... ho sbagliato strada. Ho fatto l'errore di affidarmi alla memoria e non ho guardato la mappa scaricata a suo tempo! Quindi l'errore al 4° kilometro è stato fatale. Nella ricerca della strada, ho imboccato 3 volte strade senza uscita in salita. Le prime due salite erano abbastanza brevi, la terza... a dir poco impegnativa! E a onor del vero, ho camminato... un km a 9min... poi per fortuna la bella e lunga discesa e l'aumento del ritmo mi hanno rinfrancata. Alla fine un kilometro in meno rispetto a quanto programmato, garmin piantato a 8,3km e quindi... una corsa quasi senza meta, senza crono dall'ottavo km ... ma che importa!  Ho corso al sole!!!

sabato 8 maggio 2010

work in progress

Ieri sera mi sono dedicata a questo blog e ho pubblicato alcuni scritti dal mio archivio personale a partire dal 2009. Le foto? Restia a farmi immortalare, ne ho poche, ma verranno sicuramente pubblicate.
Martedi ho un impegno non-di-corsa, ma molto importante al quale dovrò dedicare tutto o quasi il tempo che ho.


Posso definirlo anch'esso una "gara", per la quale però non mi sono allenata molto, qualche corsetta qua e là, con poca convinzione. Ma anche in questo caso ce la metterò tutta per uscirne vittoriosa. E qui, diversamente dalla corsa, in questo tipo di "competizioni" ho grande esperienza, infinito numero di gare alle spalle...

giovedì 6 maggio 2010

serendipity

Un termine particolare, che mi è sempre piaciuto... è un modo per esprimere la reazione ad una cosa  inaspettata,  imprevista, non cercata, scoperta mentre se ne sta cercando un'altra. Non esiste traduzione nella nostra lingua, è stato coniato da un autore inglese... ma qui la prof si ferma e lascia il posto alla runner. Perché serendipity, cosa ho trovato?  A tre giorni dalla maratona di Trieste oggi ho ripreso a correre, prima non ce l'ho fatta a causa di vari impegni. Nel tragitto in auto verso casa il sole si fa largo tra le nuvole, immediatamente la mente fa il conto dei tempi... quelli che mi servono per fare una decina di km lenti. Oltre un'ora. Ce la faccio. In pochi minuti sono pronta, e parto... faccio i 10 km, ma ci metto un po' di meno di 1h. Credevo che le gambe non avrebbero girato, il respiro sarebbe stato affaticato... invece: per la prima volta in allenamento ci metto meno del solito. Cercavo l'allenamento lento, ho trovato un bel tempo. sia atmosferico che sportivo. Non sono affaticata, mi sento bene, rinfrancata e serena. Naturalmente vado a prendere mia figlia con i capelli bagnati. Ma non importa. Il suo sorriso mentre mi chiede se sono andata a correre è speciale. Serendipity a tutti.

lunedì 3 maggio 2010

al di là del tempo, la gioia.




Maratona d'Europa, Trieste, 2010
Così concludo la mia terza maratona, con tanta gioia e una grinta improvvisa, inaspettata, dopo 42km e chissà quanti passi, quanti respiri, e quanti pensieri. L'ultimo dei quali è stato: ce l'ho fatta, adesso posso sorridere. Con le mie gambe, con il mio cuore e il mio respiro, con i miei pensieri e con la mia tenacia.

Le gambe
Mi dicevano che corro come un pinguino. Il pinguino si è riscattato, oppure anche i pinguini possono correre le maratone. Chissà. Certo con i suoi tempi, ma ce la fa lo stesso. Va. Guarda avanti. Continua. Un passo dietro l'altro. Alla partenza le gambe erano riposate, non ho corso durante la settimana, ho fatto due uscite con la “Jaune”, la bici da corsa, che mi hanno rigenerata, ho preso tanto sole, che ho conservato per la corsa di ieri. Non ero certa se dopo 7 settimane sarei stata in grado di portare a termine un'altra maratona, forse troppo presto diceva qualcuno. I soliti gufi? Ma le mie gambe, nonostante tutto sono forti e allenate, e hanno funzionato a dovere, rispondendo prontamente alle mie richieste.

il cuore e il respiro
Questa volta il mio cuoricino ha fatto miracoli, non mi ha abbandonata durante la salita a Duino, ha tenuto durante gli ultimi chilometri pianeggianti dove davvero in certi momenti ho dovuto chiedergli tanto, tantissimo. Lui voleva tregua, ma non era al limite, quindi gli dicevo aspetta, tanto fra poco arriviamo, tieni duro. Qui veniva ad aiutarlo il respiro, gli faceva avere più benzina e lo calmava. Il respiro anche lui ha collaborato, non mi ha abbandonata, e assieme al cuore ha fatto una grande prestazione. Sempre attento, sempre pronto a stare dietro alle variazioni di ritmo. Alla fine l'ottimo team-work gambe-cuore-respiro con la supervisione della testa ha raggiunto la prestazione ottimale facendomi fare uno sprint finale da “vera” atleta.

il pensiero e la tenacia
Correndo la polvere scivola via, la mente si libera ed è un continuo scoprire ricordi, pensieri, emozioni. Niente di più vero.
All'inizio della maratona la mia mente funziona solo parzialmente, è impegnata a pensare ai tempi, al ritmo, distratta da chi mi corre accanto, davanti, dietro, chi mi supera, mi saluta; ascolta stralci di conversazioni di altri maratoneti, si chiede come andrà a finire. I primi chilometri sono veloci, passano in fretta perché il fisico è fresco, riposato. Purtroppo sbaglio proprio qui, non rallento: non dò peso al pensiero che quei pochi secondi in più nei primi chilometri significano un rallentamento alla fine. Pensavo, che differenza farà... sono pochi... Invece così è stato! Da 5,38 a 6,20 il delta è notevole, e so benissimo che avrei dovuto essere più fredda, rigida con me stessa e impormi un ritmo adeguato. Me ne rendo conto al 16° km, ma ormai il danno è fatto. Arrivo alla mezza con i soliti tempi, mi impegno ad affrontare una salita che sembra interminabile, arrivo al 30° regolarmente, non ho perso troppo tempo, ma comunque avverto il rallentamento. Non mi perdo d'animo, non me ne curo troppo, sono arrivata fino qui, ora devo concludere, penso.
Ho corso completamente sola per almeno 15 chilometri, non saprei dire cosa sia successo, sono andata “in loop”, so di aver pensato molto alla mia vita, alle mie scelte, al mio passato.. ma non saprei in questo momento riportare neppure uno di questi pensieri, che però mi hanno sostenuta per tanto tempo e sono stati un efficace stimolo per continuare. Dal 35° comincio a vedere altri maratoneti, fermi per crampi, crolli, stanchezza... in questi momenti si, sono stanca, il corpo urla, ma mi sento forte, mi dico che non mi sono mai fermata, mi dico che sono brava, ringrazio la mia costanza negli allenamenti, ringrazio le mie gambe che non cedono, penso alle corse in bici, alle vasche a nuoto... penso che sono state quelle ad aiutarmi. La fine della discesa. L'inizio della vera maratona. 36... 38... 40... la fine è vicina, 41... 42... Piazza Unità è affollata, sento il mio nome chiamato più volte... riconosco alcune persone, sorrido ad altre... il blu del rettilineo finale mi ispira una grande forza, tiro fuori una grinta che non sapevo di avere accelero per lo sprint finale e sfodero il sorriso che avevo promesso a tutti. Ho finito la maratona con le mie gambe, e con PB. Concludo con il titolo del post, un commento di Flavio alla mia foto: al di là del tempo, la gioia.

Un pensiero a chi la vita non permette di correre
Un pensiero a chi mi ha aiutata ad arrivare fino qui.

Ringraziamenti doverosi
- le amiche e gli amici di corsa che mi stanno sempre vicino, anche quando tiro fuori le solite storie che sono lenta, che sono sola, che sono... e mi mandano cordialmente a quel paese (e fanno bene). Non li nomino perché potrei lasciarne fuori alcuni e non voglio fare torti...
- il podista, grande atleta e persone, che mi ha tirata negli ultimi 3 chilometri che è stato capace di spronarmi e di incitarmi nel momento più difficile della gara

sabato 1 maggio 2010

waiting for--Trieste, Maratona d'Europa. 62F

Con un giorno di anticipo pubblico oggi il mio primo post.

L'attesa e l'ansia per la maratona che correrò domani sono forti. E' la vigilia della mia terza maratona, un'avventura iniziata (quasi per caso) lo scorso novembre a Firenze, che si è ripetuta (non per caso) a Treviso, poco più di un mese fa.
Leggere ieri la cronaca delle "sedicenti podiste" italiane a Londra (split negativo, con enorme delta rispetto al passaggio alla mezza...) mi ha da un lato delusa sia come atleta e maratoneta, sia come italiana, ma allo stesso tempo ha rinnovato la percezione di quanto sia importante correre la maratona, concluderla senza sconti senza imbrogli e portare con fierezza una medaglia più che meritata. Con la coscienza a posto e sicura di poterla indossare senza offendere nessuno, dal top runner a chi (come me) corre per passione.
Domani?
- non ripetere gli errori fatti nelle maratone precedenti a livello di idratazione e alimentazione;
- cercare di correre con serenità, e soprattutto di portare con me il sorriso, da sfoderare al momento giusto;
- non cercare prestazioni in termini di tempo:
- correre seguendo e rispettando fedelmente la strategia studiata
I miei allenamenti sono stati molto personalizzati, dopo Treviso ho corso quando potevo, come potevo, quando riuscivo, impossibile seguire una tabella, seppur minima. Invece di correre regolarmente, ho accumulato chilometri in un numero minore di uscite a causa di impegni, lavoro, priorità da rispettare, e non ultima, qualche caduta nella motivazione. E diversamente dal solito ho fatto cross training, nuoto (soprattutto) e ciclismo (recentemente).

Sarà una giornata di festa, in compagnia dei tanti amici e amiche che ho incontrato durante questi ultimi mesi di grandi cambiamenti nella mia vita podistica soprattutto.
In bocca al lupo a Valentina che correrà la maratona per la prima volta! e naturalmente a tutti gli altri che non nomino per paura di lasciarne fuori alcuni...
Un pensiero a chi la vita impedisce di correre, e non solo la maratona.
Un pensiero a chi mi ha aiutata ad arrivare fino qui.



friends & co