martedì 29 marzo 2011

Ferrara: maratona senza tempo

LE MURA DI FERRARA 
...quando il tempo che importa è solo quello atmosferico, allora la corsa diventa l'essenziale.

Bastano queste parole (scritte di getto la sera stessa) per sintetizzare la maratona di Ferrara di domenica scorsa. 
Si potrebbe iniziare un dibattito infinito sul senso che può avere partecipare ad una corsa del genere, impegnativa ed esigente, che non perdona se non la si rispetta, con tutto il dispendio di energie e risorse che comporta, consapevole di dover trascorrere molte ore sulle gambe, a soli 20 giorni da un'ultramaratona di 58 km e con la certezza di "fare un tempo" davvero poco edificante (trattengo il commento che è stato fatto sui miei tempi) per dirla in tutta onestà. E' una domanda che anche io mi sono posta più volte sia prima sia dopo. Prima della maratona le solite preoccupazioni e domande che si fanno sempre: ho corso, mi sono allenata abbastanza? ho recuperato quanto fatto prima? sono in grado di affrontarla? quali sono i miei obiettivi? E a queste domande si risponde solo dopo, naturalmente in relazione all'esperienza di quella specifica corsa, positiva o negativa che sia. E quindi, per venire al dunque ...sto cercando di rispondermi. I miei allenamenti negli ultimi tre mesi, subordinati ai ridotti tempi a disposizione, sono stati dedicati a fare solo lunghi e lunghissimi, piuttosto ravvicinati, con l'intenzione di stare molto tempo "sulle gambe". In quanto al recupero, il fatto di riuscire a riprendere immediatamente un ritmo lavorativo piuttosto impegnativo e gli impegni familiari e sportivi fin dal giorno successivo alla precedente gara mi permette di dire che non ci sono stati grossi problemi e che il mio fisico quindi mi ha permesso di affrontare questa successiva maratona positivamente. E l'obiettivo era fare un'altra maratona, impegnare il fisico e la mente per molte ore per prepararli ad uno sforzo ben maggiore come sicuramente sarà un'altra ultra che ho nei miei progetti. In tutto questo, ritornando al titolo del post, il riscontro cronometrico e la ricerca del personal best in questa maratona non avevano nessuna importanza... 
.... quindi sveglia presto e accidenti all'ora legale (ma solo per quel giorno e perchè ho dormito pochissimo come sempre) si parte per Ferrara con un po' di sonno, anzi tanto sonno. Solo a metà strada mi accorgo di aver lasciato a casa il Garmin, per cui so già che correrò senza riferiment, però almeno in compagnia. FERRARA: ritiro pettorale in una città piena di podisti colorati, il tempo per cambiarsi e per un veloce caffè, un saluto ai vari podisti friulani presenti e vado alla ricerca del mio "cavaliere", Andrea, con cui mi rendo conto non ho preso appuntamento in un luogo o ad un'ora precisa... Faccio affidamento alla mia memoria e ricordo il numero di pettorale che mi aveva comunicato, e finalmente lo vedo, anzi vedo qualcuno che si sbraccia dalla folla di podisti in attesa della partenza. Ciao, piacere e ... via! I km scorrono veloci, nessuno dei due ha l'orologio, quindi la corsa diventa essenziale, basta andare. Attorno a Ferrara al di là delle antiche mura c'è tanto verde, ci godiamo questo paesaggio primaverile di alberi in fiore e pieni di gemme, di sole che si fa largo e ci scalda; la corsa procede regolarmente, la quasi totale mancanza di traffico ci consente di correre con molta tranquillità. In tante ore parole a fiumi, racconti, confronti, battute... con il passare del tempo anche il caldo cominciava a farsi sentire, finalmente una maratona con il sole! ...cosa che ha lasciato il segno sul mio viso, ora infatti sfoggio la prima abbronzatura da ... maratoneta! 
Ma il vero "finalmente" è stato poter correre una maratona in compagnia, per una volta evitando di dovermi far compagnia da sola con i miei pensieri belli e brutti ma chiacchierando tutto il tempo di un'infinità di cose belle e brutte certo, ma almeno un feedback ad esse era garantito. E non è poco! Ringrazio quindi pubblicamente Andrea per la pazienza, per aver sopportato le mie chiacchiere per tanto tempo; ma soprattutto sono felice di avere tra le persone che conosco un amico di tale calibro e di aver avuto la fortuna di correre e condividere qualche ora in serenità podistica assieme a lui. 
A poca distanza dall'arrivo un piacevole tifo ad un'altra podista ci ha fatto stampare il sorriso sulle labbra, la vista del km 42 ci ha dato la sicurezza che ce l'avevamo quasi fatta, un ultimo sforzo per entrare nell'edificio del comune (piccola salitella...) e sorridenti siamo arrivati verso il traguardo, sul tappeto rosso, dove purtroppo nessuno porgeva la medaglia come in altre maratone... Mi hanno dato in mano solo la medaglia senza nastro, e questo sì, non me l'aspettavo. 
Ma nulla conta se non il fatto di aver superato questa prova, che come avevo anticipato era soprattutto un banco di prova per la mente più che per il fisico, cioè correre senza cercare il tempo, per conoscere il proprio fisico, per andare a sensazione in una distanza considerevole. E all'arrivo, dopo il ristoro dovuto... subito a pensare alla prossima, tanto per confermare la mia essenza di "maratoneta seriale" che forse molti fra coloro che leggono condividono. 
All well's well diceva un grande della letteratura inglese, quindi ... alla prossima!
Buone corse
Take care. 

PS. Un caro saluto ai bloggers  Simone e Anita che finalmente ho avuto il piacere di conoscere di persona e che spero di incontrare ad altre gare magari con più calma. 

sabato 26 marzo 2011

waiting for Ferrara Marathon -- F92

Durante queste settimane ho corso con poca frequenza, spesso lunghe distanze, a volte solo pochi km...
Ho corso per respirare, per vivere, per sopravvivere e non per allenarmi in maniera specifica, tanto meno per ottenere miglioramenti sul tempo che ahimè sarà sempre il solito (se tutto va bene) se non peggio (...). 
Allora perché affrontare un'altra maratona? In fin dei conti ho già 2 maratone, una 30 km e un'ultra alle spalle dall'inizio dell'anno, senza contare i lunghissimi in allenamento... eppure... questa, come le prossime, sarà un'altra tappa importante del mio viaggio intrapreso, e questa volta soprattutto a livello mentale. 
La novità è che la correrò in compagnia di un cavaliere, Andrea, che si è dimostrato intenzionato a correre con me (naturalmente informato dei miei tempi, e sa che se ne dovrà stare in giro quattro orette abbondanti...)... speriamo non si annoi troppo! In attesa quindi "degli eventi", sperando di ricordarmi dell'ora legale (finalmente), rispolvero il motto che ho ormai fatto "mio", e... 

io, speriamo che me la cavo

Buone corse e buona domenica di corse!!!
Take care


domenica 20 marzo 2011

come stai?

Mi hanno chiesto come sto. "Hai dimezzato i post, gli ultimi non esprimono la tua solita verve"... "Verissimo", ho risposto, "ma sto bene". ...In questi giorni ho lasciato perdere anche lo stress del non poter correre quando e come vorrei per lasciare posto ad un atteggiamento positivo, grazie al quale anche la camminata durante l'ora libera a scuola o i 4 km di corsa "rubati agli impegni" hanno il loro significato. Importante è non uscire "dal giro", dare al mio fisico la possibilità, se anche per poco, di muoversi. Certo, è poco, pochissimo, ma ... c'è. Per il momento anche la bici e il nuoto sono in stand-by... 
Il costo a livello mentale e soprattutto fisico è alto, naturalmente, ma sono serena... so che le cose cambieranno e forse anche abbastanza presto. Intanto iniziamo con l'ora legale... già sabato. 
Quindi questa settimana... 4 km di corsa lunedi (a un bel ritmo) e un paio di camminate veloci fra una lezione e l'altra... E oggi ho chiuso in bellezza con una bella corsa non competitiva di 23 km, la Marcia delle Rondini, un tributo (personale) alla primavera che oggi ha fatto capolino con qualche ora di anticipo. Si tratta della salita a Castelmonte che ormai conoscete, quella fatta anche sabato scorso. Ma a differenza della scorsa settimana ci sono stati 3 km in più, tanta gente e 20 minuti di meno! E soprattutto un grande sole che mi ha rigenerata. Beh, l'altra volta ero reduce da un'ultra di 58km e le gambe ogni tanto chiedevano pietà. La settimana di riposo forzato mi ha comunque fatto bene, oggi ho corso con energia, contenta di sentire le gambe che andavano e anche di avere qualcuno da raggiungere e superare, che non guasta per velocizzare un po'. Insomma... una settimana poco movimentata, ma serena. Vedo in fondo al tunnel la luce, che si materializzerà e mi permetterà di muovermi... come e quando e quanto voglio. 

Un plauso a chi ha concluso la maratona di Roma, ai grandi rientri, agli esordienti e a tutti quelli che corrono per il piacere di correre una maratona... a prescindere... 

Take care
Buone corse! 

lunedì 14 marzo 2011

esami che...

... non finiscono mai.
Domani a Vicenza per un'altra prova... ma non di corsa!

Buone corse!!
Take care.

domenica 13 marzo 2011

gioielli sportivi

Il ritmo dei miei post è cambiato come il mio ritmo nella mia corsa... è visibile un rallentamento allo stato attuale. Motivi? Beh... uno, in primis, il poco tempo che riesco a dedicare allo sport è direttamente proporzionale alla "produzione scritta" nel mio blog... ed inversamente proporzionale alle ore di lavoro che svolgo, che, con l'aggiunta di un altro impegno (che non potevo rifiutare) ora sono diventate davvero tante. Trascorro e perdo molto tempo in auto, quindi districarmi durante la settimana e riuscire a tirare fuori un'ora o più per nuotare o correre o andare in bici è diventato un problem solving di quelli davvero difficili che se risolvi vinci diamanti... senza contare tutti gli altri impegni familiari che hanno sempre precedenza sulle mie "velleità sportive". Lo so che in queste parole si legge la mia insofferenza... e per stavolta la esprimo proprio tutta!!! E il ritmo nella corsa ... no comment, rallentato molto soprattutto per il tipo di lavoro che sto facendo. So però che dovrò iniziare a fare qualche variazione perché altrimenti mi chiamerò Ant e non più Doublea... 
Ma nonostante ciò quando riesco a trovare soluzione al problem solving e l'ora o le ore di sport si materializzano, ecco arrivare il sole (anche se piove), e soprattutto il sorriso e mi dimentico per un po' di ogni problema risolto per essere lì in quel momento a correre o a pedalare... poi la routine ritorna, maschera e ottunde tutto, ma non è in grado di cancellare queste piccole perle sparse, preziose, e necessarie. I miei gioielli. 
Quindi... in questa settimana piena di ore e di km lavorativi sono riuscita a realizzare un piccolo bracciale con:
- piccola perla realizzata grazie ad un'ora di  stretching dopo l'Ultra di domenica scorsa;
- zaffiro grazie ad una breve uscita in bici in compagnia martedi, 
- brillante ottenuto con la corsa verso il santuario di Castelmonte,  20km solitari e mistici
- diamantino conquistato con i 10km solitari di stamattina
Circa 6 ore di sport in questa situazione per me valgono molto. Non mi auguro nulla di più di poter correre la prossima settimana, magari fare delle uscite brevi più veloci e più frequenti... perchè davvero... I'm getting slow... 

Buone corse!
Take care. 

lunedì 7 marzo 2011

Strasimeno, un viaggio...

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...un viaggio per...
difficile spiegare il motivo per cui si vuole andare oltre le distanze classiche e affrontare sfide sempre più impegnative. Nel mio "correrò" di qualche anno fa non era prevista neppure la distanza di 10 km, ora riesco a fare molto di più, certo grazie ad un allenamento costante e mirato (ma non sempre) e affrontando queste corse sempre con grande umiltà e rispetto per il mio fisico a cui so di chiedere molto, ma che mi concede di portare a termine queste sfide. La mia, e credo anche quella di tanti altri runners che si dedicano alle lunghe distanze, è un'esigenza che va oltre la razionalità e che mi spinge oltre, mi spinge a superare limiti che però non sono solo limiti, ma a loro volta costituiscono tappe da raggiungere e da superare. Naturalmente si tratta di sensazioni personali che poco o nulla hanno a che fare con i tempi e il crono, se dovessi confrontare i miei tempi con quelli di chi "corre"... per fortuna non lo faccio!! Ho "vinto" la battaglia contro il crono, che uso solo per registrare i km che percorro, non faccio più caso a quanto vado al kilometro, magari osservo il dato, ma non mi faccio condizionare. 
...un viaggio verso
un viaggio verso una distanza a 3 cifre, è ufficiale la mia partecipazione ad una gara di 100 km, e le gare che sto facendo d'ora in poi sono tutte orientate alla preparazione di questo obiettivo. Ce la farò? Non ce la farò? Chi lo sa. Ma come ogni viaggio verrà affrontato con grande umiltà e coraggio, e volontà di ... correre per le emozioni, le sensazioni, e la gratificazione che solo la corsa riesce a dare. E per raggiungere i limiti, e farne delle tappe... 
...un viaggio con
l'ultra di ieri è stata anche un viaggio con altre persone, partiti per affrontare prima la distanza geografica da qui al Trasimeno, circa 500 km, e poi l'altra e più impegnativa di 58 km. Con nuovi compagni di viaggio abbiamo condiviso questa esperienza e durante i tragitti di andata e ritorno, ci siamo raccontati di gare fatte, abbiamo progettato distanze da fare... organizzato idealmente trasferte, alcune fattibili, altre forse solo sogni, progetti, ma in fin dei conti non costa nulla.

Qualche parola sulla gara: alla partenza a Castiglione del lago circa 1500 persone che partecipavano alle distanze di 15km, mezza maratona, 30 km, maratona e 58 km. Quindi assieme a marina abbiamo suddiviso la nostra corsa in obiettivi intermedi: 15, 21, 30, 42... 58. Ero preparata sulla distanza, 16 km in più della maratona... facendo 2 conti molto grossolanamente non avrei avuto problemi ad arrivare entro il tempo limite e questo era un obiettivo, che è stato raggiunto. L'altimetria pubblicata però non dava esattamente l'idea di quanto faticosa fosse a livello di salite e saliscendi. Un assaggio già al km 11, un tornante mozzafiato che ha tagliato le gambe a moltissimi... L'arrivo della mezza in un paesino pieno di gente che passeggiava, l'arrivo della 30km non era visibile, l'arrivo della maratona, molto anonimo,  dove per la prima volta è stato registrato un tempo, e... dopo la maratona il percorso è ancora più impegnativo e pesante. Al 44° km una salita interminabile, seguita da breve discesa e continui saliscendi che hanno messo a dura prova la mente. Correvo da sola ormai dal 25° km, la strada davanti a me e nessuno con cui condividere qualche parola (anche se a quel punto parlare sarebbe stata una fatica inutile...). Il sole inoltre era molto forte, il caldo si faceva sentire. In cima alla solita salita ad un ristoro incontro un altro runner con cui condivido circa 2 km, ma poi lo perdo; davanti a me uno vestito di rosso, dietro due runner uno giallo e uno nero. La strada ormai era diventata noiosa, guardo l'orologio, faccio due conti... ero comunque nei tempi previsti, però al 52° si spegne.... da quel punto in poi ho corso senza alcun riferimento, aspettando solo di vedere i km scritti sull'asfalto e desiderare di arrivare al traguardo perchè la fame era davvero tanta. Inoltre questi ultimi km erano su strada statale trafficata, auto che sfrecciavano e che anche ti suonavano perchè disturbavi...  L'ultimo ristoro, km non so, mi raggiungono il runner nero e quello giallo, piccolo il mondo, il runner nero è di Pordenone. Qualche chiacchiera, poi li lascio e proseguo, per arrivare al traguardo. Sapevo che era in salita, ma davvero, al 57° km uno nn è proprio fresco per affrontarla. L'interminabile ripidissima salita finisce nel centro storico di Castiglione, poi finalmente si scende, per pochi metri. Levo il giubbino per far vedere il pettorale e uso tutte le forze residue per arrivare al traguardo correndo. L'arrivo è stato festoso, la medaglia...  dopo 2 minuti la fatica di 58km è già dimenticata lasciando il posto alla felicità. 
Tempo di riprendersi, e si riparte verso casa arricchiti da questa straordinaria esperienza e carichi di adrenalina. 

Due parole sulla gara: ho sofferto (e non solo io) molto ai ristori perchè non c'era il tè caldo: un'ultramaratona organizzata in inverno non può offrire solo acqua gelida. Ho trovato qualche biscotto e un bicchiere di coca cola solo al ristoro del 50° km, quasi nulla a quello del 55° e al ristoro finale gli avanzi di crostata, e nulla di caldo. D'altro canto però ho avuto un pulmino che mi ha portata fino alle docce, e poi mi ha riportata in centro, le docce erano calde, e qui l'organizzazione si merita un plauso. 

E' stato comunque un viaggio di scoperte, e di incontri con runner che conoscevo solo di nome. 

Un pensiero a chi non può correre e un pensiero a Simone. Dai che ce la fai. 
Take care
Buone corse! 

friends & co