domenica 28 agosto 2011

la gara giusta...

... l'ho corsa oggi...
giusta perchè 
- un'ora lungo un circuito oggi era adatta alle mie condizioni dopo una settimana di FULL al lavoro e di QUELLO CHE SI PUO' nello sport (un lunghissimo giro in bici martedi e un'ora di nuoto giovedi, 12km corsa ieri) 
- in compagnia della squadra a cui appartengo, il CUS UDINE, ma che purtroppo per vari motivi da me indipendenti non riesco a frequentare quanto vorrei 
- le chiacchiere con i compagni di squadra e soprattutto con l'allenatore
- un percorso vario, con asfalto e sterrato
- una cornice di "fine estate" con una giornata splendida
- ottima organizzazione
- massaggio (persone esperte a disposizione gratuitamente e molto brave) 
- docce calde e pulite (molto importante)
- gnocchi party (ma questo non l'ho sperimentato perchè dovevo andare via presto) ma ho lasciato il buono a disposizione... 
... e soprattutto, "last but not least" la voglia di correre, e la serenità che ho ritrovato stamattina, la motivazione rinnovata di nuovo anche in gara che in periodi come questo sono una conferma fondamentale. 

Si tratta della 12x1 ora di Passons (UD), nella sua prima edizione, con 16 squadre iscritte - una cosa per pochi intimi -  ma che credo possa crescere, perchè situata in uno splendido contesto e organizzata con tutti i crismi (cronometraggio TDS).

Fra un mese Berlino: manca molto, manca poco... 
Take care!
Buone corse!

sabato 20 agosto 2011

trenta (anni? magari...)

E' passato un po' di tempo da mio ultimo post. Tempo e cose mi sono sono corse accanto sfiorandomi senza lasciarmi il tempo di guardarle da vicino, osservarle...  Poca corsa, sport ma tante cose diverse, che mi hanno un po' logorata e scombussolata. Ma eccomi di nuovo qui.  (volevo scrivere alla riscossa, ma forse è un po' esagerato :-)) ) Dall'ultimo giro in MTB sulla ciclovia Alpeadria ho fatto alcune cose, tra cui parecchi giri in bici più o meno impegnativi, vari allenamenti di corsa, tutti rubati al tempo da dedicare al lavoro, alla casa, ecc... e una mezza maratona notturna a Scorzè, agli inizi del mese. 
Non ho parlato di questa mezza... perchè? Me lo sono chiesta spesso, eppure la voglia di parlarne appena fatta non c'era. E non è il riscontro cronometrico che mi ha delusa, penso di aver vinto la battaglia contro il crono già da tempo; credo sia stata la grande fatica fisica risentita dopo quella prova che mi ha destabilizzata. Non ero preparata ad essere così stanca nè durante nè dopo. Una mezza notturna, splendidamente organizzata in una bella cornice, ottima la compagnia degli atleti CUS con cui ho fatto la trasferta, bello il percorso, tanto il tifo avvertito, ottima assistenza durante la gara, addirittura l'incontro inaspettato dell'amico runner Andrea e famiglia!  Mi ero iscritta soprattutto per fare 21 km un po' più veloci, però quando si ha un pettorale... si cerca di dare il massimo. Purtroppo ogni tanto mi dimentico di essere una podista non solo poco efficiente ma stavolta anche poco allenata, quindi non riesco a fare neppure il minimo sindacale. Tuttavia, nonostante il caldo, l'umidità, la sofferenza, la stanchezza, lo sbaglio di strada, i pit stop troppo numerosi... il traguardo è arrivato anche per me, quindi la mente ha fatto funzionare il resto per portarmi là... stremata ma alla fine felice, come sempre dopo ogni prova impegnativa. E questa, anche se "solo" una mezza, è stata per me massacrante. 
Dopo la mezza parecchio lavoro a scuola (una scuola privata, recupero anni n.d.r.) mi ha impedito di gestire una preparazione "seria" per l'imminente maratona di Berlino, quindi corsette qua e là, cambi di panorama, e tanto e tanto inglese a scuola...  (il che non dispiace, però...) 
Ma il tarlo di Berlino è troppo forte, la mente ha iniziato a elaborare, a darmi direttive, a prepararmi per il primo dei 2 lunghissimi da fare prima della maratona. Uno oggi e uno i primi di settembre, due appuntamenti a cui non posso mancare. 
E oggi infatti, sveglia puntata alle 6, ho fatto il primo: 30 km sotto il sole e sull'asfalto caldo; per evitare troppa solitudine nei 16 km centrali sono stata accompagnata dall'impagabile e affidabilissima Marinella  che per venire con me ha sacrificato il sacro riposo del sabato mattina... alle 7,30 ero già davanti a casa sua con un gruzzoletto di km già corsi e stavolta con la borraccia dei sali in mano, oggetto che mi accompagnerà per tutta la corsa (e si è rivelato indispensabile). I 16 assieme sono volati e gli ultimi sono stati faticosi ma ho retto abbastanza bene. Sinceramente, ma sinceramente e a cuore aperto... ero molto molto dubbiosa sulla riuscita di questo allenamento sulla lunga distanza. Ultima corsa impegnativa il passatore, poi una 10km e una mezza. qualche corsa lunga buttata qua e là, tante corse brevi e rubate al tempo da dedicare al lavoro...  Nessun allenamento serio o tabella da seguire, in questo periodo è per me impossibile.
Infatti ho meditato molto e seriamente, ma alla fine ho capito che la "sorella" corsa non mi lascia sola, è capace di aspettare, ha una dote che ci accomuna, la pazienza. E quindi ora mi preparo ad affrontare questo ultimo mese di allenamenti per la maratona con un po' di fiducia ritrovata, il che di per sè è un elemento fortemente motivante. 

Mi sento davvero in dovere di ringraziare chi in questo periodo "buio" ha acceso qualche lanterna e mi ha aiutata a continuare a correre, anche pochi km, anche lenti, ma mi ha spinto a farlo. Grazie. Grazie davvero. 

Take care!
Buone corse!!



mercoledì 17 agosto 2011

riflessioni


Qui mi immergo per un po', ma solo momentaneamente. Poi torno. 

TAKE CARE!!!
E BUONE CORSE :))


lunedì 1 agosto 2011

ciclovia Alpeadria A/R

Trascorsa già oltre una settimana dalla Rimini Extreme, nonostante qualche strascico a livello di stanchezza, non c'è alcun cedimento nella mia intenzione di fare sport tutti i giorni, anche se non in maniera troppo pesante, dato che lavorando ancora a scuola, quando davanti a me ho un alunno/a, devo essere presente a me stessa e... ricordarmi di parlare in inglese (ogni tanto me lo dimentico) e soprattutto non sbadigliare. Insomma una teacher deve vivere all'altezza del proprio ruolo (se esiste ancora :-))... tuttavia se non dedicassi ogni giorno un po' di tempo al movimento non credo che mentalmente riuscirei a gestire questa situazione anomala di insegnare in piena estate... e ora sono pure andata "fuori tema".... 
Ok, dopo la REX (come era scritto in terra nella segnaletica) ho continuato con la corsa (lunedi, mercoledi, giovedi, venerdi e domenica): ho alternato corsa breve veloce a corsa lunga e lenta, e giovedi sono riuscita a fare 10km in progressione (non capitava da molto...). Martedi mattina ho fatto conoscere ai miei amici di MTB il famoso giro in Slovenia e ridendo e scherzando ci siamo fatti 60km in MTB con qualche salitella. Quindi, sull'onda di questo bel risultato si sono ampliati gli orizzonti e si è deciso di provare sabato scorso la ciclovia Alpeadria, realizzata riconvertendo il tratto di ferrovia a binario unico (si dice sia un capolavoro ingegneristico costruito a cavallo tra '800 e '900 se si pensa alle difficoltà del periodo in cui è stato realizzato) che unisce Resiutta a Tarvisio (questa solo una parte di un progetto che vorrebbe realizzare una ciclovia da Salisburgo a Grado). La parola giusta è provare perchè al momento non era ben chiaro se fosse possibile percorrerla tutta (si parla di lavori ancora da completare) e soprattutto a causa della presenza di ponti e viadotti, al cui solo pensiero a me vengono i brividi. Ma per non essere "lagna" come si dice qui, ho subito accolto con entusiasmo questo invito, consapevole della difficoltà mentale che mi sarebbe costata. I giorni precedenti all'uscita mi sono studiata il percorso sul web, cercando di memorizzare i tratti più lunghi e più alti "in sospeso", e ho cercato di immaginare me stessa che pedala là sopra... neanche con la più fervida delle immaginazioni ci sarei mai riuscita. Fallito il training autogeno non mi rimasto altro che provare... Sabato mattina alcuni km di bici (con due zainetti, uno per il ristoro e uno per il cambio) per raggiungere il punto di raccolta e carico bici e dopo le operazioni preliminari (orgnizzazione perfetta gestita dall'ing. Claudio: complimenti)... si parte. Il meteo ci assiste e dopo aver sistemato tutto (zainetti, pile, borracce, impermeabili e quanto ognuno ritiene necessario si parte. Dopo pochi km primo ostacolo: ciclabile chiusa, tocca scendere per tratto ripido su erba scivolosa a Chiusaforte, di qui ci dicono che dopo pochi metri è possibile risalire, ma ... non notiamo il pertugio fra gli alberi e tiriamo dritto. Questo MI costa un primo ponte stile tibetano, non previsto... un due tre... sospiro profondo... superato... In qualche modo ritroviamo la via e ci dirigiamo verso Tarvisio. Superiamo tantissime stazioncine abbandonate, che fanno tanta tristezza con vetri rotti, immondizie, tante gallerie illuminate (le luci non serviranno mai) e freddissime... mi viene in mente immancabilmente come poteva essere la vita lassù cento anni fa... ma alcune di esse sono state trasformate in casette molto graziose per fortuna... immersa in questi pensieri mi trovo all'uscita di una galleria ..... il baratro: 
si stende un bel ponte lunghissimo, a sinistra il Montasio, a destra altri monti, sotto l'autostrada e la statale. Gli altri che commentano la bellezza della vista, io... un forte sospiro e via a tutta su questo interminabile nastro di acciaio che sotto le ruote della bici fa rumore, sento il rumore delle auto sotto, la paura è tanta, ma riesco a dominarla. L'arrivo alla fine di questo incubo è indescrivibile. Non descrivo le sensazioni fisiche... però nonostante il lieve malessere ce l'ho fatta. La mente ora ha memoria che nulla può succedere neppure lassù in un viadotto... si può fare... gli altri ponti e viadotti successivi scorrono facilmente, nessun intoppo fino all'arrivo a Valbruna, sopra Tarvisio. 45 km, è ora di ristoro. Una birra fresca, panini e cioccolata e poi si rientra, stavolta con un po' di timore perchè la pioggia sta minacciando di scendere copiosa. Ma al ritorno pur in discesa un fastidioso vento contrario ci rallenta, si parla poco e si pedala tanto per nn essere travolti dal temporale che rumoreggia alle nostre spalle. 
L'ultimo ponte è spettacolare, il ponte di ferro di Chiusaforte che i Tedeschi non sono riusciti a distruggere... 
Fra andata e ritorno 90 km immersi nella natura (o quasi), un percorso da provare, ma soprattutto un percorso che mi ha aiutata a combattere le vertigini, sfidando me stessa e le mie paure. 
Una giornata trascorsa in compagnia di amici carissimi, Mari, Claudio, Nino. 
Un'esperienza per me molto forte a livello di sensazioni ed emozioni legate alla mia percezione degli spazi...
Da rifare? Sinceramente preferisco percorso con salite più faticose e qui attorno ce ne sono tante, ma almeno una volta consiglio di provarla, è davvero spettacolare. Parola di teacher. 

Take care!!!

friends & co