Alla Colla, mentre bevo il brodo caldo e medito felice per aver scollinato, un ragazzo mi si avvicina e mi chiede: "Ma tu ti sei chiesta perchè lo stai facendo?"; non ho saputo rispondere in quel momento. Mi faccio ora la medesima domanda: "Perché?"
Dopo esserti medicata le abrasioni di tutti i tipi, dopo aver constatato il numero di vesciche che hai cercato di non ascoltare durante gli ultimi km, sbadigliando per una notte "persa" a correre, con le gambe che non ne vogliono sapere di muoversi, la difficoltà ad arrivare dalla panchina alla doccia, i piedi coperti da una specie di orticaria che si dirama in maniera preoccupante verso la caviglia e il polpaccio... e potrei continuare con i "mali del giorno dopo"...
Perché? Perché correre 100km? E se proprio 100 devono essere, perchè proprio il Passatore?
A dire la verità non c'è un ragionevole perché, se non il voler continuare il mio viaggio, oltre...
... alla partenza una folla enorme, sento parlare di 1800 partecipanti, e forse si, ci sono tutti. Assiepati, sotto il sole, tutti lì per un motivo, o per caso, in una Firenze affollatissima di un sabato pomeriggio. Pochi minuti prima dello sparo l'Inno d'Italia e poi il via, sotto un caldo cocente... si corre. Il sole non si risparmia, bellissimo ma caldo e implacabile compagno di viaggio e oggetto di commenti senza sosta da parte dei numerosi podisti attorno a me. La salita arriva subito, neanche 5 km e si comincia a camminare e a correre in alternata. Primo traguardo al km 30, borgo san Lorenzo. Mi cambio velocemente, ma il velocemente dopo 30 km sotto il sole nn è poi così veloce... ci metto una vita a cambiare i calzini e mettermi una canotta e sistemare impermeabile e luce.... mangio qualcosa, è ora di cena... riparto. Prossima meta è la fatidica Colla... a questo punto si materializzano Luca e Barbara, con cui condividerò il resto del viaggio. Si corre. Si cammina. Ad un certo punto, ancora con la luce del giorno vediamo una curva a sinistra... non mi intendo di pendenze, ma da lì non si corre più. Si assiste al calare della notte, la luna non c'è, ma le stelle che si intravedono sono fantastiche. Si sale. Lo spettacolo della luce che si nasconde dietro i monti è straordinario.... arriviamo alla Colla, ci si cambia e si affronta la discesa. Nel freddo. Nell'umido. Sperando di esserci preparati bene partiamo. La discesa sembra non finire mai soprattutto per le gambe stanche, l'ora notturna... La strada deserta, buia. Ma non silenziosa: dall'esterno il gracidare fortissimo delle rane, il rumore dell'acqua, il rumore dei passi leggeri, i respiri, le poche parole dei compagni di viaggio; dall'interno i pensieri fanno rumore, un rumore assordante... avvicinarsi a Marradi è già un grande risultato... Mi viene chiesto se continuo... rispondo con un sorriso e ripartiamo verso San Cassiano... purtroppo siamo rimaste in due. L'alba tra le colline è uno spettacolo indimenticabile, un quarto di luna e la stella del mattino... Brisighella ci aspetta, ma ci aspetta anche la parte più difficile: dal km 89 al 100... Continuiamo, aumentando leggermente il ritmo. Tanti i podisti che superiamo, ci motiviamo a vicenda... Faenza... il sogno si è avverato... 95, 97, 98, 99.... il traguardo a poche decine di metri, poi l'arrivo. Assieme io e Barbara. Tagliamo il traguardo, entrambe visibilmente commosse... sul palco la medaglia, poi vedo gli amici che mi aspettano e che scattano qualche foto...
I pensieri all'arrivo... non ricordo davvero, ma so di aver pianto. Lacrime di gioia. Di liberazione. Di felicità.
Il Passatore lascia il segno, il segno di un viaggio cercato, voluto, che però in quanto viaggio... non finisce mai...
Pillole di "dolori" e altro....
- partenza con handicap...
- ginocchio destro che fa i capricci, si gonfia al 50 e si sgonfia a Brisighella, ma senza fare male
- provo a fare retrorunning.... nooooooo... mi prende un crampo incredibile, per fortuna passa....
- polpacci che urlano... per fortuna c'erano i massaggi...
- poca fame, ma dovevo mangiare...
- gli ultimi ristori a biscotto (1), nutella e tè (me li preparavo da sola)....
- divertirsi a correre con la torcia, come i bambini....
- cantare (in qualche modo dovevo mettere a frutto le mie lezioni di canto...)
Ringraziamenti....
- alla compagnia dei 30 udinesi
- all'assistenza di Marina all'arrivo, grazie davvero, sono momenti difficili
- a Barbara, grande compagna di viaggio
. a Luca, grande compagno di viaggio, "invictus"
. a Luca, grande compagno di viaggio, "invictus"
e soprattutto a tutti coloro che hanno creduto in me. Io non ero così convinta. Grazie.
Dedico questo Passatore a chi soffre. Che la vita possa far provare anche solo un attimo di serenità.
Take care
Buone corse