martedì 23 febbraio 2010

La mia Giulietta&Romeo Halfmarathon. Storia di un PB senza sorriso.



Ogni arrivo nella corsa di lunga distanza è un successo”.
La fatica merita rispetto e un PB merita di essere accolto con un sorriso”.
Non avevo intenzione di scriverne, ma queste parole mi hanno stimolata a riflettere sul motivo del mio “sofferto sorriso” dopo una mezza maratona portata a termine con un Personal Best.
L'arrivo
10 mezze maratone, per 10 volte concluse più o meno faticosamente, ma sempre con un grande sorriso; anche alla Stramilano, dove ho corso davvero da “incosciente” senza allenamenti specifici, e facendo un tempo “da tapascione” sono arrivata felice. La decima è stata quella di domenica scorsa. Al traguardo ci sono arrivata, ma non molto sorridente.
La fatica
Una tenace come me non molla, e fino al 19° ho tenuto il ritmo. Rispetto la Fatica. L'ho sperimentata più volte e so che senza il dovuto riguardo ti può ostacolare, bloccare, fermare... La Fatica a Verona era con me, la governavo, la controllavo, e sono riuscita a non cederle fino all'arrivo. Senza mai fermarmi anche durante quel lunghissimo ultimo km che mi separava dal traguardo.
Il Persona Best
10 mezze maratone, e solo in questa riesco a leggere sul mio Garmin alla fine un 1:59:32 (precedente: 2:00:25). Una parte di me esultava, quella che si era resa conto del risultato, finalmente sotto le 2 ore, dopo tanti tentativi.
Il sorriso sofferto
Ma subito, all'istante, il sorriso viene offuscato da un altro pensiero: ma vale la pena una tale fatica per rosicchiare solo una manciata di secondi? Ma sarà mai possibile che con tutti gli allenamenti, tutti i kilometri, il tempo dedicato, le rinunce, le avversità atmosferiche affrontate, le difficoltà quotidiane, gli imprevisti, gli infortuni... sarà mai possibile che tutto questo mi porti a migliorare così poco? Ma davvero ne vale la pena? Ma sarà meglio un altro sport? Il golf, il tiro con l'arco...
Gli amici
Ho corso per parecchi kilometri con Gian Piero, che, bravissimo, ha fatto il proprio PB. All'arrivo abbiamo aspettato assieme i vincitori della Maratona, e intanto guardavo le frotte che continuavano ad arrivare al finish della Mezza. Poi l'attesa degli amici che correvano la maratona, stanchi, felici, sorridenti e soddisfatti per essere arrivati ed aver fatto quello che si erano prefissi.

Mi ci è voluto del tempo, ma ripercorrere la gara, riflettere, relativizzare, e infine scriverne ora mi ha reso consapevole di ben altre cose, che vanno al di là del Personal Best. Di cui vado ORGOGLIOSA.
Correre è importante nella mia vita, è diventata passione che condivido con tantissime altre persone.
Correre mi fa stare bene, mi aiuta nei momenti difficili, mi dà la carica, mi aiuta a migliorare il rapporto con me stessa, mi obbliga a rispettare il mio corpo. Quando corro soprattutto le lunghe distanze riesco a far tacere la parte analitica e schematica della mia mente per lasciare spazio a quella creativa, libera... Correre è per me sentirsi e pensare in libertà, senza schemi, senza tempi, correre è ricercare la magia di una solitudine positiva da condividere poi all'arrivo, a prescindere dal risultato...
A Verona ho sacrificato la magia per concentrarmi sul PB, un errore che vorrei non commettere di nuovo. Infatti ho pochi ricordi della gara, sicuramente un percorso faticoso, gli ultimi kilometri molto difficili... quasi non mi sono accorta di essere entrata in Arena...
Cosa mi rimane di questa esperienza? Ho capito che ognuno ha un proprio limite da rispettare, altrimenti la magia e la bellezza appena descritte scompaiono per lasciare il posto all'aridità delle tabelle, ai tempi, ai risultati, o peggio ancora si rischia di non correre più. Finalmente ho capito che nessuno giudica la tua corsa, il tuo tempo. La fatica viene sempre premiata, se non dal PB, dalla soddisfazione di aver portato a termine qualcosa di impegnativo e dalla voglia di condividere questa fatica con gli altri, subito dopo la gara, e scrivendone come in questo momento.
Ho imparato che bisogna concentrarsi sul PB, e non sulla quantità di secondi o muniti fatti in meno.
Certo le tabelle sono importanti, i tempi anche e la mia parte analitica mi dice che se voglio correre più veloce... devo seguire i consigli di chi mi sprona a seguire anche allenamenti veloci, non solo lunghi. Sono un'insegnante, ma nella corsa e nella vita ho ancora molto, molto da imparare! Quindi, come dico ai miei alunni, brava, ma potresti fare di più!

Un grazie e un abbraccio agli amici con cui ho condiviso questa giornata, con loro sono riuscita a trascorrere un sereno post gara senza pensare troppo ai miei (falsi) problemi, e a godere di un insperato sole in Piazza Brà, mangiando tortellini al burro, banane e bevendo coca cola. Grazie anche a tutte le persone che mi hanno sopportata e ascoltata, pazientemente, tra domenica e lunedi... Monica, Antonio M., Antonio S., Milva, Marinella, Filippo...
Verona è archiviata, mi aspettano a breve la mezza di Gorizia e poi la mia seconda Maratona a Treviso. E stavolta PB o meno... lascio il posto alla magia e al sorriso. 

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