domenica 31 ottobre 2010

cialla-castelmonte A/R

Non ho ancora scaricato i dati, ma quelli non contribuiranno a cambiare o limitare le sensazioni positive provate ieri durante la salita e la successiva discesa da Castelmonte. 
Una garetta "in paese", sotto casa, a cui partecipano circa 150 atleti affezionati a questo evento "a conduzione familiare", ma comunque gestito con serietà, dedizione e passione. Non conosco la storia di questa gara, mi hanno parlato di un memorial; non l'avevo mai corsa, era il momento di onorarla dopo essere salita e scesa a Castelmonte tante volte in bici e a piedi. 
Molti i visi noti alla partenza, persone che hanno corso Venezia la settimana scorsa, che faranno Firenze, New York... oppure che sono venute lì a vedere... Vedersi e rivedersi, conoscersi e riconoscersi... il pre-gara è così, come in una sala d'attesa all'aperto, dove si fanno chiacchiere serie e semiserie, dove ci si conta e ci si racconta... 
Partenza, saluti...  Il silenzio.  In silenzio.  Seguo un gruppetto, colori sgargianti che stridono al confronto con il colore della natura che si sta trasformando, con i colori dell'autunno accesi e vivi.  Il gruppetto scompare, rimango sola. Non mi dispiace. Ascolto il rumore dei miei passi, il mio respiro che si fa affannoso a causa della pendenza sempre più impegnativa. Vengo superata da un baldanzoso runner-vestito-di-nero, la cosa non mi stupisce, anzi mi sposto per lasciarlo andare, sparisce all'orizzonte dietro la curva... Proseguo incurante, disinteressata, concentrata sulla fatica, proseguo con il mio ritmo, lento ma efficace. All'ennesimo tornante raggiungo il runner-vestito-di-nero. Cammina. Lo supero con nonchalance, mi concedo un leggero sorriso. Lui riprende a correre, cerca di raggiungermi ma al traguardo io arrivo prima di lui. La mia piccola vittoria personale. Non ho idea di come sia arrivata in classifica, ma... cui prodest? A chi importa? Un veloce cambio di maglietta, un paio di bicchieri di tè caldo e via giù di nuovo per la lunghissima discesa. Cialla-Castelmonte A/R: senza prezzo.  Ho corso per me stessa, ho corso per sentirmi correre. Ho ripreso e spero di correre ancora.
Buone corse!

sabato 30 ottobre 2010

qualche riga e qualche kilometro

Per scrivere ho bisogno di correre, cosa che ho fatto poco in queste ultime due settimane... ma lentamente e gradualmente la ripresa dopo l'Ultra si è avviata, la mente si è rimessa in moto e la motivazione ha trovato spunti e agganci per ritornare fresca e produttiva. E io... con un pochino di autostima in più. Quindi oggi... qualche riga per i pochi km corsi recentemente... 
Lunedi scorso 10 km sotto la pioggia torrenziale hanno dato il "la" al "risveglio"; la sera stessa sono andata a fare un po' di stretching e potenziamento (per caso ho provato a seguire questo corso del CAI e gli effetti dello stretching sono davvero positivi per la mia schiena). 
Martedi e Venerdi nuoto... martedi ero talmente positive che ho fatto 84 vasche... mercoledi di riposo e giovedi 5,2km di corsa a ritmo allegro nel bosco. E venerdi un bellissimo giro con la  bici da corsa approfittando della straordinaria giornata di sole assieme a Flavio (che è un vero cicilsta... ).  Il giro prevedeva la salita di Subit, che poi abbiamo allungato per arrivare alla Madonnina del Domm a quota 960. Qui il link per vedere dov'è. Tanta aria buona, diceva la mia nonna! E ringrazio pubblicamente Flavio che con grande pazienza ogni tanto si presta a farmi fare questi giri... e provare l'ebbrezza (per me) dei 37km all'ora (a ruota naturalmente...), che se non li notava lui... io non me ne ero proprio accorta!
E oggi giornata di gara, nel pomeriggio la salita a Castelmonte (8,850km di salita e successiva discesa) che ho tante volte fatto la scorsa estate in bici e di corsa, ma mai in gara. Non ho alcuna velleità, se non di aggiungere sulle gambe altri 17-18km... e correre in compagnia di Marinella, cosa a cui tengo per l'amicizia disinteressata che ci lega ormai da qualche anno. 
L'organizzazione famiglia-lavoro-sport dopo circa 2 mesi credo stia funzionando, e sulla base dei nuovi ritmi inizio a pensare alla prossima sfida a breve termine e a quelle ben più azzardate a lungo termine...  
Buone corse! 

lunedì 25 ottobre 2010

ma ti preeeeego....

La settimana scorsa, post Ultra, è stata molto faticosa. Per descrivere la stanchezza provata... mi sentivo  come dopo aver corso 10 km, tutti i giorni... ma senza averli corsi. Una settimana di stacco praticamente totale da ogni tipo di attività sportiva mi ha fatto bene, ma ancora le sensazioni della "grande corsa" sono vive e forti dentro di me, e sempre rimarranno. 
Oggi però sentivo che dovevo fare qualcosa, riprendere a muovermi... Così dopo aver sbrigato qualche noiosa commissione, nonostante il meteo totalmente avverso che avrebbe potuto farmi desistere qualche anno fa (pioggia torrenziale, vento, pozze anche sull'asfalto...) mi avventuro a percorrere i soliti 10km solitari. Anche il Garmin è stato avverso, ha pigolato tutto il tempo (il 405 teme la pioggia... acquisto incauto lo scorso anno, ma ormai c'è...) e alla fine non so quanto ci ho messo, ma non è che questo rivesta, oggi, grande importanza. E' stato importante correre per ritrovare la serenità che solo la corsa mi dà e che non è facile comprendere. 
Al mio rientro, mentre aprivo la porta di casa la vicina mi guarda (si può immaginare le condizioni in cui versavo... ) e mi dice: "Ma  ti preeeeeeego......" che mi abbia presa per pazza? Le ho risposto con un sorriso... 
Buone corse! 

venerdì 22 ottobre 2010

post Ultra

Lunedi da leonessa, perfino 1 ora di ginnastica e stretching in palestra!
Martedi conta delle ferite di guerra: abrasioni sul collo, sulle braccia, sulla pancia, una stupida vescica; 1 unghia definitivamente morta. Stanca, molto stanca.
Mercoledi le abrasioni peggiorano, iniziano fame e sonno in aggiunta alla stanchezza.
Giovedi lenta ripresa, una passeggiata al sole in compagnia, una lunghissima dormita di 8 ore e mezza (penso la prima volta in vita mia)
Venerdi (oggi) mi sento bene, mi sto organizzando per un weekend fuori porta a Verona, farò un po' di nuoto.
Sabato prevedo ancora nuoto e passeggiata, ma domenica CORRO!!!!
Credevo peggio! Aggiungo: durante la "grande corsa" non ho, per scelta, fatto uso di integratori (no gel, no pastiglie)
Buone corse!!!

lunedì 18 ottobre 2010

CormorUltra 2010: 71,1 km di...

di che cosa? di corsa sicuramente, ma io preferisco chiamarlo un viaggio lungo: 71,1 i km di ieri, ma iniziato oltre 4 anni fa quando per la prima volta ho detto "vado a correre".  E da allora, gradualmente sono passata attraverso le ore in pista, le gare di montagna, i 10km, le staffette, le mezze maratone, le maratone, e da ieri... ultramaratone. 

Non ho mai parlato di ultramaratona nei miei post, né c'era intenzione di farne per ora; fino alla scorsa estate era solo una possibilità proposta in una locandina nella lista "prossimamente". Poi, istintivamente, al momento di "decidere", ripensando ai lunghi allenamenti e alla fatica estiva, alle continue prove a cui ho sottoposto il mio fisico uscendone sempre rinvigorita, al fatto che comunque sentivo dentro che il mio corpo, le mie gambe avrebbero potuto reggere anche oltre i 42 (la consapevolezza-quasi certezza dopo Berlino, dove ho concluso senza troppo dispendio di fatica) e non da meno le insistenze di Dave che l'avrebbe fatta anche lui con me, allora... decisione presa. Iscrizione fatta. Qualche giorno prima iniziano i dubbi, ma ormai una volta iscritta io di solito non mi tiro indietro... 

dettagli e logistica
sveglia prestissimo, per essere a Marano Lagunare alle 6 dove ho appuntamento con Dave, e partenza alle 6,30 verso Buja. Allo stadio siamo circa una 50ina, saluto Luca e Gerardo, e con l'esperto Dave organizzo l'abbigliamento... correre oltre 68 km con un tempo atmosferico caratterizzato da pioggia, vento e freddo e la possibilità di un cambio richiede una gestione oculata... Mi fa mettere una crema, dice che serve per proteggere le gambe dal freddo. Eseguo le indicazioni... un po' frastornata. Freddo, tanto freddo. Ci vuole il cappello, purtroppo, e sotto al cappello anche una fascia per le orecchie. No, i guanti no, tanto si bagnano e poi le mani congelano. La spunta. Sincronizzazione del Garmin. Ivan Cudin che gira fra gli atleti, e che poi, sotto l'ombrello, dà il via. Al 31° km a Zugliano il primo traguardo volante, tutto bene. Decido di tenere gli stessi vestiti, la pioggia non cala, quindi non ha senso mettersi nulla di asciutto. Ma tolgo l'orologio dal polso, mi ha fato gonfiare la mano, e mi dà fastidio. Si riparte. I km si susseguono, regolari, veloci, sicuri, consolanti... chiedo a Dave di dirmi solo il tempo della Maratona, al 42°... 44... 50... 58... 60... 64... poi i cartelli non si vedono più, i km del Garmin di Dave continuano ad aumentare... 69... 70... arriviamo a 71,1 con grande entusiasmo ed emozione. Trionfanti. 
Ce l'abbiamo fatta. 

sensazioni
pre-gara: ce la farò? chi lo sa, ma provarci non costa nulla, al limite mi fermo al 32° e mi faccio portare a marano. Mal che vada, ho fatto un lungo con i ristori. Ma dopo i 42 come sarà? avrò ancora fiato per proseguire? e soprattutto avrò la capacità mentale di non mollare? ci sarà ancora la forza fisica? 

gara: dopo una partenza davvero anonima, il freddo e la pioggia come cornice, ci avventuriamo verso il mare. Corriamo sempre, attraversando boschi e prati, il fondo cambia continuamente, saliscendi, numerosissime le pozze d'acqua. Mi concentro sulle goccioline che cadono dalla visiera del cappello, ascolto Dave che mi racconta delle sue gare, delle sue corse, dei suoi viaggi, non guardo mai i km e gli chiedo di non dirmi nulla, non voglio sapere, voglio correre, sentirmi correre. Riconosco qualche tratto di questo percorso, la mezza di Buja, qualche non competitiva, qualche allenamento sull'ippovia. Uscire sull'asfalto a Udine mi toglie la concentrazione, sulla strada si corre in fila indiana, siamo un gruppetto di 4 che più avanti si sfalderà, purtroppo. Rientro nella natura, nel silenzio. Ascolto, parlo anch'io, e intanto ascolto anche il mio corpo, che mi manda segnali positivi, ma fino al 42 non sono preoccupata. E' il post-42 che mi mette un po' in ansia... hic sunt leones... Ma non ho trovato i leoni. Ho trovato invece una diversa dimensione della corsa, dove il tempo non ha importanza, se non relativamente; dove il tuo corpo segue le indicazioni della mente e prosegue fluido, senza incepparsi, gli ingranaggi funzionano e sembra che ciò che stai facendo sia davvero naturale, che il "pieno" di allenamenti, di sport, di fatica, di preparazione mentale che hai fatto ti basterà portandoti al traguardo. Ogni cartello era un piccolo traguardo, ogni 2 km in più una vittoria. La foto solo al 60°, simbolica. La parte più difficile è stata veder soffrire Dave dal 48° km in poi per un dolore al ginocchio. E' stata la parte più silenziosa, quasi mistica; nessuno parlava, io sentivo la sua sofferenza, ma nulla potevo fare se non soffrire con lui in silenzio, rispettando i suoi tempi. Non so come abbia potuto resistere fino alla fine, davvero un grande... Poi le chiacchiere sono ricominciate, segnale che la sofferenza si era calmata, o che un compromesso c'era stato. Dave inizia ad entusiasmarsi, siamo vicini all'arrivo. Ci togliamo i giubbini, arriviamo in bella progressione e la foto ci riprende a braccia alzate. All'arrivo ad aspettarci c'è tanta gente, baci abbracci, dimostrazioni di affetto. Entriamo nella Vecchia pescheria per le borse e ci prendiamo un applauso... non sono particolarmente provata, certo sono stanca, ma riesco a camminare bene, a ridere, a scherzare, a raccontare... come adesso. 
Finisco con le parole, anzi la poesia,  che Dave mi ha dedicato e che mi hanno commossa:



non ha mai ceduto nemmeno un momento !!!!

una tenacia da vendere...
una concentrazione unica...
una semplicità e una leggerezza nei movimenti invidiabile...
sono contento di averti corso accanto e avere trovato una degna compagna di viaggio...

non ho detto tutto sicuramente, ma davvero è difficile dare un contenitore a sensazioni che vanno oltre, ultra...
Un plauso all'organizzazione impeccabile, ai ristori sempre molto graditi e alle persone cariche di tantissima umanità che ci hanno accompagnati in questo viaggio. 
Il pensiero rivolto a chi corre con me ma non corre. 
Buone corse!

P.S. i numeri al link

ultramaratoneta



It's like a waving flag. Il movimento è qualcosa di innato
Intanto la musica, le parole a breve
Buone corse!

giovedì 14 ottobre 2010

grazie perché

Grazie
Ho letto tutti i vostri post... grazie a questo riposo mi sto rigenerando e mi sto allenando mentalmente assieme a voi, aspirando dalle vostre parole tanta motivazione, soffrendo con voi la fatica... godendomi il bello della corsa, vada come vada.
Mi sono ricaricata, senza retorica, davvero.
... leggervi e constatare che in fin dei conti, a qualunque velocità si "viaggi" i problemi e le difficoltà sono più o meno le stesse;
... leggervi e conoscervi, constatare che le "cazzate" non le faccio solo io :-)))
... leggervi e in silenzio condividere con un sorriso e con qualche parola di commento le vittorie cercate, inseguite, capitate, sfuggite...
Ma domenica riparto... la gabbia verrà aperta e correrò. Tanto. Libera. Senza crono. Con un obiettivo: sentirmi correre.
Buone corse!

mercoledì 13 ottobre 2010

silenzio...

... parla agnese...
non potevo soffrire questo gioco di parole, preso da una réclame della pasta degli anni passati (troppi...), ma ora mi fa sorridere e ricordare quegli anni del liceo... diventavo rossa peperone e avrei voluto sprofondare, sparire. Beh, un po' di nostalgia...
In questi giorni ho poco da dire, commentare il riposo non è molto divertente, ma devo dire che riposare era proprio necessario. Quindi parlo poco, e leggo i vostri post, con molta attenzione, cari "lettori".
Alla prossima e buone corse!

domenica 10 ottobre 2010

colpa degli assenti

ma colpa o meno degli assenti, nella vita capita anche che arrivare ultima assoluta non pregiudichi il podio...
Questo mi è successo oggi, al mio esordio nel duathlon. 9,5km di corsa e 2 giri dello stesso percorso in Mountain Bike a Palmanova, in una bellissima cornice verde in una splendida giornata autunnale. 
Non avevo grandi illusioni, anzi, non ero neanche sicura di partire (infatti, contrariamente al solito avevo deciso di iscrivermi in loco prima della partenza), poi si sa, le insistenze degli altri, la voglia di provare, la consapevolezza che comunque sarebbe stata un'esperienza in più e quindi un arricchimento personale; insomma con il pettorale 47 sulla maglia e sulla bici inizia l'avventura. 
La corsa procede bene, riesco a mantenere un buon ritmo di corsa nonostante il percorso accidentato (rampe, dossi, fossi, saliscendi, continui cambi di fondo); transito in zona cambio molto velocemente (il tempo di infilare il casco e gli occhiali da sole, sganciare la bici) e parto... Qualcuno mi incita ma so già che sono nelle ultime posizioni. Passare dalla corsa alla bici è una sensazione strana: ho seguito il consiglio dell'esperto e parto con "rapporti agili" per abituare le gambe al nuovo tipo di movimento, ma ma ben presto mi rendo conto della mia imperizia (nell'uso della bici) e inesperienza (nelle gare in bici). Vengo continuamente superata (anche nei singletracks) da "mostri" volanti, che urlano "attenzione" di qua, "attenzione" di là... inizio ad irrigidirmi, ad essere tesa e rallentare. La bici non risponde molto bene ai continui cambi, cade la catena 2 volte.... Completo il primo giro, vedo la zona traguardo piena di finishers, rallento, quasi quasi mi ritiro, penso. Ma le gambe pedalano, supero l'assembramento e mi dirigo verso il secondo giro, questa volta solitario, che affronto con meno tensione e più naturalezza, serenamente consapevole che ultima o meno avrei finito. Manca un kilometro e pufff ... buco.  In qualche modo raggiungo l'arrivo, con un tempo infinito rispetto agli altri.... Ma sono finisher e mi basta. 
Per puro caso decido di fermarmi a vedere le premiazioni, tanto per dare un senso compiuto ad una giornata di sole... e con grandissima sorpresa sento il mio nome pronunciato dallo speaker. Incredula. Quarta donna solista... in tutto siamo in quattro ad avere finito... Facile vincere facile, ma è stato bello raccogliere trenta secondi di gloria in una giornata di sole.
Grazie a Fabio che mi ha insegnato con grande pazienza ad affrontare le rampe e soprattutto  le discese che io definisco "quasi perpendicolari"... così da inferire un duro colpo alle mie vertigini. 
Buone corse e buone pedalate!!!

sabato 9 ottobre 2010

non ho più 20 anni

Proprio così... non ho più 20 anni, ma ora faccio il triplo o più di quanto facevo allora!
Maratona di Berlino, Mezza Maratona delle Città del Vino, e allenamenti costanti infrasettimanali a cui devo purtroppo aggiungere circa 700 km settimanali di guida-auto.... oggi raccolgo i cocci e faccio il punto della situazione. Se sono ancora qui a scriverne con un po' di ironia significa che tanto distrutta non sono, ma comunque devo concedere udienza al mio corpo che chiede un pochino di tregua, e oggi così sarà.
Ma... già domani sarò di nuovo in "gara", tra virgolette perché è una non competitiva. Dopo tante salite in MTB ho deciso di mettermi alla prova con il mio primo duathlon corsa + MTB, il  2x2 dei Bastioni a Palmanova. 9 km di corsa e lo stesso giro per 2 volte in bici. E ci andrò da sola, senza compagni/e di "scuderia" come in tutte le pazzie che mi cimento a fare, e ce ne saranno...
Aspettative? Poche, ma tanta voglia di sperimentare e divertirmi. Siccome è un duathlon, dovrò anche pensare a come gestire la zona cambio, che per fortuna è solo una; qualcuno mi ha gentilmente suggerito come fare, e io cercherò... almeno qui di non perdere tempo, dati i tempi della corsa e non sapendo assolutamente come mi gestirò in bici.

Voglio aggiungere un'altra cosa relativa ai miei allenamenti: non ne scrivo diffusamente da qualche tempo per motivi di tempo in primis e perché purtroppo i ritmi rispetto all'estate scorsa sono cambiati, il lavoro e i bambini richiedono tempo e grande attenzione. Inoltre ho aggiunto, per motivi legati ai problemi alla schiena causati dalla guida, un paio di sedute serali di stretching e potenziamento gambe che, credetemi, sono davvero efficaci.
Però mi muovo sempre... questa settimana: Lunedi 52km MTB con ascesa a Castelmonte (link, per chi vuole vedere); Martedi nuoto, Mercoledi 10km corsa veloce; Giovedi Ginnastica posturale, Venerdi 20km MTB e nuoto, oggi provo il percorso del duathlon e domani gara. Poca corsa, ma devo scaricare e rispettare la mia schiena, altrimenti la maratona fra 2 mesi è compromessa.
E a chi si chiede ma dove lo trova il tempo? rispondo che lavoro nei 3 giorni centrali della settimana a metà cattedra (e metà pagnotta...) quind dal venerdi al lunedi sono "libera"; ottimizzando tutto si riesce a fare molte cose, senza trascurare la cosa più importante: i miei figli e le loro attività. Esempio di ottimizzazione: mentre il piccolo fa il corso di nuoto, io nuoto nella vasca accanto...
Buone corse!!!

martedì 5 ottobre 2010

MADRID SEGOVIA: the story tells (Dave)

Pubblico la storia di Dave, caro amico ultramaratoneta che ha recentemente affrontato questa corsa. Una storia di passione umanità e coraggio. 


15.23min di corsa distribuiti su una sola gamba. Si perchè l'altra al 22km ha deciso di farmi un regalo. Ha pensato che correndo in quel modo strambo avrei fatto ancora più fatica e del resto è quel che andavo cercando, e non posso lamentarmi !! Scusate ma troverete molta poesia ed anfasi in quel che scrivo perchè l'drenalina non è ancora passata via. Sono ancora in uno stato ovattato che spero rimanga con me il più a lungo possbile. A Milano piove a dirotto e io gironzolo da questa mattina ancora come se fossimo in piane estate, caldo ancora tanto caldo addosso !!!

Una gara importante estrema per le condizioni torride e per la conformazione del territorio. 104km. 3/4 degli isctitti ritirati (600 persone circa). Per quanto la sofferenza sia stata tanta è andata addirittura bene. La sierra de Madrid è una valle infuocata composta di sterpaglie secche e senza una zona d'ombra, un colore uniforme giallo paglia a perdersi a distanza, gli occhi che bruciano per via di quelle strade bianche. Quelle strade crude della vìas pecuarias del cammino del santiago. Un intinerario una rotta percorsa nel passato da figure di ogni tipo, e ancora oggi strada di percorrenza per il bestiame che nei giorni più freddi dell'anno viene mosso a valle per cibarsi. La corsa il gesto atletico è contato davvero poco, è piuttosto il percorso spirituale in mezzo ad altri 1400dannati, ciscuno con la propria storia da mettere a fattore comune che ha la sua valenza. Obesi, anoressici, malati di malattie importanti a darti gli stimoli forti anche quando solo dopo 1/5 di gara il ginocchio ti sussurra insitente : STOP fermati. E invece MAI, si va avanti fino alla morte. Sarei arrivato a Segovia strisciando ma avrei continuato. Ho allontanato a calci i miei 3 compagni di viaggio (Maureen, Ivano e Fabia), un gruppo nato per caso, che non volevano lasciarmi solo, e ho inziato una corsa in solitaria. Pur solo avvertivo delle strane e magiche presenze. A mollo nei mie dolori, pene ma anche e soprattutto tante gioie ho trovato una forte motivazione. Quella sierra del Madrid stava aspettando anche "me" non potevo deluderla. Vederla in lontananza tra i grattaciel la mattina della partenza sembrava così lontana !! Passo dopo passo non la perdevo d'occhio nemmeno un istante. L'abbraccio in cima è arrivato nella cuore della notte, quella notte amica e nemica, dove il buio si fa forte, dove il freddo dell'escursione termica fa quasi rimpiangere la calura delle giornata appena trascorsa e poi giù in discesa fino a Segovia, in un singletrack impegnativo, dove tutti hanno pagato il proprio sacrificio cadeno rovinosamente. Il vento forte che spingeva alla spalle, la polvere della terra fine che impastava la bocca e via di corsa verso quelle prime luci che s'intravedevano che lasciavano presagire un imminente traguardo e che invece si sono rivelate un tradimento un miraggio, era ancora tanta la strada da caplestare. Finalmente poi arrivi alle porte della città, quel passaggio obbligato su pietre storiche che t'incanalano per portarti verso "il momento". L'ultima curva e d'impatto ti trovi di fronte all'acquedetto di Segovia e appane sotto il traguardo, imponente, maestoso. Il tuo momento di gloria. In Spagnolo qualcuno grida qualcosa, forse il tuo nome. Gli applausi. Lo speaker un pò provato che rovista nel buoi per trovare il tuo nome e poi puff...così come è iniziata è finita e io mi trovo ad avere gli occhi lucidi ogni volta che ci penso....

lunedì 4 ottobre 2010

la mezza maratona di una podista poco efficiente (2)

Ad una settimana dalla Maratona di Berlino corro la seconda edizione della Mezza Maratona delle Città del Vino, la corro perché va onorata, è vicino a casa, e la corro perfettamente consapevole che le mie gambe e il mio cuore faranno tanta fatica a terminarla; tuttavia c'è un piccolo progetto: riuscire a finire sotto le 2 ore. Ma soprattutto la corro perché con me ci prova anche la Marinella, che sono riuscita a convincere dopo infiniti tentennamenti... quindi, sia per lei che per me è un appuntamento importante.
Il periodo dell'anno è azzeccato, si corre in una splendida cornice autunnale, la temperatura è gradevole conosco molto bene il percorso per averlo fatto moltissime volte in bici e di corsa, anche recentemente. Il momento della partenza, come in tutte le gare, è emozionante, e dopo aver salutato la mia cara amica dandole appuntamento all'arrivo, mi metto alla prova.
Al km 10 transito in 54'51... un record personale, ma so che lo pagherò molto caro, e così è stato.
Al km 20 transito in 1h 53', ho perso 5 minuti (se ho fatto bene i conti), mi metto l'animo in pace e lotto per rimanere sotto le 2 ore, e la lotta c'è stata, con me vincitrice. Il percorso, molto bello e relativamente facile nei primi chilometri diventa ostico nella seconda parte, a partire dal 14°; un paio di salite toste e poi una leggera salita continua, inesorabile, ineluttabile, che in bicicletta si avverte poco, ma che di corsa ti blocca le gambe, e così è stato per me. Mi lascio andare al solito “passatempo”, individuo una schiena, decido di passarla. Mi è riuscito 2 volte, una donna con la maglia gialla e un uomo con una maglia rossa e questo mi ha permesso di dare ogni tanto un'accelerata, ma le gambe rispondevano che avevano già dato a Berlino... 1h 58' 54'' al km 21: dovevo trovare dentro di me la forza di farcela. L'obiettivo del sotto le 2 ore doveva essere conquistato e potevo ancora farcela. Devo convincere le gambe a muoversi, muoversi... In fin dei conti basta allungare, ho gambe lunghe, ce la possono fare... basta solo correre... un pochino più veloce!
Chiudo in 1ora59minuti09secondi: all'arrivo sembro un po' delusa, forse un pochino lo sono per la condotta di gara, ma poi mi passa subito, appena mi mettono la medaglia al collo e mi sento chiamare per nome dalle amiche e amici che mi aspettano. Un veloce ristoro e via verso la zona cambio... una camminata lunghissima, ma forse c'era un bus navetta che non ho notato... durante la camminata dò un'occhiata al crono, e confermo subito le mie impressioni. Partita troppo veloce, e finito così come doveva finire quando si parte veloce. Ma tutto sommato... anche questo tassello è conquistato e la mente si rivolge alla prossima... e questa è una delle vittorie, dopo essere arrivati, avere ancora la voglia e la forza e il coraggio di pensare alla prossima. 
Una considerazione mi viene in mente... passare da una maratona da 40mila persone a una maratona di 400 è davvero un forte contrasto, e anche la gara è diversa: corri con 40mila e non sei mai, mai sola anche se i tuoi tempi sono da tartaruga; corri con 400 e c'è la possibilità di avere il vuoto attorno. A me ieri è successo, per tanti km ho corso sola, nessuno davanti, nessuno dietro, solo verso la fine, raggiungendo le schiene che volevo superare ho visto un po' di colore. Questo tuttavia nulla toglie al piacere della corsa, al gesto istintivo e semplice nella sua ripetitività, ma che ti permette di andare dove vuoi, qualsiasi sia la tua velocità, qualsiasi sia il contesto... In mezzo a 40mila, o da sola, sei sempre tu che corri, è la tua testa che ti governa, e le gambe e il cuore che agiscono, tutta tesa verso il traguardo, la medaglia, l'ambito trofeo. E la motivazione che ti accompagna in mezzo a 40mila o fra 400 sparuti podisti è la stessa: la voglia di farcela, di stare bene...
Ho imparato la lezione per la prossima, e spero di riuscire ad evitare questi errori grossolani; inoltre devo lavorare moltissimo sulla postura: correndo così tanti km comincio a sentire che qualcosa non va, che mi muovo male a danno di una maggiore efficienza e spendendo una grande quantità di energie che potrebbero essere dosate in maniera migliore. In altre parole... devo muovermi meglio, e ci devo lavorare. 

Complimenti a Marinella che ha finito la gara, e la soddisfazione che ho letto nei suoi occhi e nei suoi messaggi la ripaga di tanta fatica. Complimenti ai compagni di squadra e non, che hanno fatti grandi cose... bravi tutti!!!!!

Anche quest'anno spezzo una lancia a favore dell'organizzazione, che ha retto bene, nonostante la difficoltà ad interrompere il flusso automobilistico durante la competizione, difficoltà che purtroppo emerge da un fattore culturale, in una zona che non è attenta, forse non è preparata e neppure propositiva rispetto ad esigenze sociali come questa.

Un pensiero a chi corre leggendo i nostri post e a chi non può correre
Buone corse!!






sabato 2 ottobre 2010

domani si corre

Domani correrò la seconda edizione della mezza maratona delle città del vino.
Non ho grandi aspettative, la corro per "campanilismo" in quanto il percorso è nelle "mie strade" di corsa e di bici. Lo scorso anno fu molto bella, feci un grande tempo ("grande" coniugato a me, s'intende!!!!), una settimana dopo la mezza deludente in quel di Udine (6 minuti più veloce!). 
Parto con il pettorale numero 6 e tanta voglia di correre, e ripercorrere le mie strade. Con tanta voglia di divertirmi, senza obiettivi, senza aspettative. Correre. Con il sorriso. 
Buone Corse!

venerdì 1 ottobre 2010

friends & co