lunedì 4 ottobre 2010

la mezza maratona di una podista poco efficiente (2)

Ad una settimana dalla Maratona di Berlino corro la seconda edizione della Mezza Maratona delle Città del Vino, la corro perché va onorata, è vicino a casa, e la corro perfettamente consapevole che le mie gambe e il mio cuore faranno tanta fatica a terminarla; tuttavia c'è un piccolo progetto: riuscire a finire sotto le 2 ore. Ma soprattutto la corro perché con me ci prova anche la Marinella, che sono riuscita a convincere dopo infiniti tentennamenti... quindi, sia per lei che per me è un appuntamento importante.
Il periodo dell'anno è azzeccato, si corre in una splendida cornice autunnale, la temperatura è gradevole conosco molto bene il percorso per averlo fatto moltissime volte in bici e di corsa, anche recentemente. Il momento della partenza, come in tutte le gare, è emozionante, e dopo aver salutato la mia cara amica dandole appuntamento all'arrivo, mi metto alla prova.
Al km 10 transito in 54'51... un record personale, ma so che lo pagherò molto caro, e così è stato.
Al km 20 transito in 1h 53', ho perso 5 minuti (se ho fatto bene i conti), mi metto l'animo in pace e lotto per rimanere sotto le 2 ore, e la lotta c'è stata, con me vincitrice. Il percorso, molto bello e relativamente facile nei primi chilometri diventa ostico nella seconda parte, a partire dal 14°; un paio di salite toste e poi una leggera salita continua, inesorabile, ineluttabile, che in bicicletta si avverte poco, ma che di corsa ti blocca le gambe, e così è stato per me. Mi lascio andare al solito “passatempo”, individuo una schiena, decido di passarla. Mi è riuscito 2 volte, una donna con la maglia gialla e un uomo con una maglia rossa e questo mi ha permesso di dare ogni tanto un'accelerata, ma le gambe rispondevano che avevano già dato a Berlino... 1h 58' 54'' al km 21: dovevo trovare dentro di me la forza di farcela. L'obiettivo del sotto le 2 ore doveva essere conquistato e potevo ancora farcela. Devo convincere le gambe a muoversi, muoversi... In fin dei conti basta allungare, ho gambe lunghe, ce la possono fare... basta solo correre... un pochino più veloce!
Chiudo in 1ora59minuti09secondi: all'arrivo sembro un po' delusa, forse un pochino lo sono per la condotta di gara, ma poi mi passa subito, appena mi mettono la medaglia al collo e mi sento chiamare per nome dalle amiche e amici che mi aspettano. Un veloce ristoro e via verso la zona cambio... una camminata lunghissima, ma forse c'era un bus navetta che non ho notato... durante la camminata dò un'occhiata al crono, e confermo subito le mie impressioni. Partita troppo veloce, e finito così come doveva finire quando si parte veloce. Ma tutto sommato... anche questo tassello è conquistato e la mente si rivolge alla prossima... e questa è una delle vittorie, dopo essere arrivati, avere ancora la voglia e la forza e il coraggio di pensare alla prossima. 
Una considerazione mi viene in mente... passare da una maratona da 40mila persone a una maratona di 400 è davvero un forte contrasto, e anche la gara è diversa: corri con 40mila e non sei mai, mai sola anche se i tuoi tempi sono da tartaruga; corri con 400 e c'è la possibilità di avere il vuoto attorno. A me ieri è successo, per tanti km ho corso sola, nessuno davanti, nessuno dietro, solo verso la fine, raggiungendo le schiene che volevo superare ho visto un po' di colore. Questo tuttavia nulla toglie al piacere della corsa, al gesto istintivo e semplice nella sua ripetitività, ma che ti permette di andare dove vuoi, qualsiasi sia la tua velocità, qualsiasi sia il contesto... In mezzo a 40mila, o da sola, sei sempre tu che corri, è la tua testa che ti governa, e le gambe e il cuore che agiscono, tutta tesa verso il traguardo, la medaglia, l'ambito trofeo. E la motivazione che ti accompagna in mezzo a 40mila o fra 400 sparuti podisti è la stessa: la voglia di farcela, di stare bene...
Ho imparato la lezione per la prossima, e spero di riuscire ad evitare questi errori grossolani; inoltre devo lavorare moltissimo sulla postura: correndo così tanti km comincio a sentire che qualcosa non va, che mi muovo male a danno di una maggiore efficienza e spendendo una grande quantità di energie che potrebbero essere dosate in maniera migliore. In altre parole... devo muovermi meglio, e ci devo lavorare. 

Complimenti a Marinella che ha finito la gara, e la soddisfazione che ho letto nei suoi occhi e nei suoi messaggi la ripaga di tanta fatica. Complimenti ai compagni di squadra e non, che hanno fatti grandi cose... bravi tutti!!!!!

Anche quest'anno spezzo una lancia a favore dell'organizzazione, che ha retto bene, nonostante la difficoltà ad interrompere il flusso automobilistico durante la competizione, difficoltà che purtroppo emerge da un fattore culturale, in una zona che non è attenta, forse non è preparata e neppure propositiva rispetto ad esigenze sociali come questa.

Un pensiero a chi corre leggendo i nostri post e a chi non può correre
Buone corse!!






sabato 2 ottobre 2010

domani si corre

Domani correrò la seconda edizione della mezza maratona delle città del vino.
Non ho grandi aspettative, la corro per "campanilismo" in quanto il percorso è nelle "mie strade" di corsa e di bici. Lo scorso anno fu molto bella, feci un grande tempo ("grande" coniugato a me, s'intende!!!!), una settimana dopo la mezza deludente in quel di Udine (6 minuti più veloce!). 
Parto con il pettorale numero 6 e tanta voglia di correre, e ripercorrere le mie strade. Con tanta voglia di divertirmi, senza obiettivi, senza aspettative. Correre. Con il sorriso. 
Buone Corse!

venerdì 1 ottobre 2010

martedì 28 settembre 2010

Tu chiamale se vuoi... emozioni: Real Berlin Marathon

Emozione ancora intensa, nonostante siano trascorsi già due giorni.
Nella testa, negli occhi e nelle orecchie ancora gli ultimi minuti della gara...
Svolta a sinistra... Unter den Linden, km 41... la folla di runners è fitta, difficile superare, ma ci provo. Vado a zigzag, sto correndo in progressione e me ne rendo conto, lo sto facendo da qualche kilometro, la sinergia gambe-cuore-mente funziona. Sorrido. Corro.
Alzo lo sguardo, la porta di Brandeburgo davanti, maestosa, la quadriga ad osservare il fiume unano che la attraversa. L'attraverso anch'io, il cuore batte a mille, la folla urla, partecipa e incita. Bravo. Super. Vedo il cartello del km 42, accelero ancora. Lo supero e vedo davanti a me la linea del traguardo. È fatta. Ce l'ho fatta. Ho corso la maratona di Berlino, l'ho corsa con il cuore soprattutto, e le gambe e la mente gli hanno dato retta. Qualche lacrima. La sensazione di esserci riuscita, la certezza di poter dire: "io c'ero".
Dall'ultima occhiata data al crono sapevo di aver realizzato un buon tempo (per le mie possibilità) quindi al momento dello stop spengo il garmin senza dargli troppa importanza. È comunque personal best. Il terzo consecutivo nelle mie (poche) 4 maratone. La gioia immensa... oltre il tempo la gioia, e la festa... è il mio compleanno!
Ritorno alla realtà... la marea di runners viene divisa in file per la distribuzione della medaglia ed è costretta a fare un percorso obbligato verso la “coperta” di nylon e il pacco-ristoro assolutamente necessari.
Dei minuti successivi ricordo un grande freddo, voglia di cambiare i vestiti bagnati, voglia di qualcosa di caldo. E tanta tanta felicità....

Ho iniziato con l'arrivo, perchè le emozioni più belle sono state quelle... ma tutta la Maratona merita di essere ricordata, e lo farò a segmenti di 10 km, in quanto sarebbe un post troppo lungo e io “non vorrei annoiare i miei lettori”



Tempo atmosferico:
Pioggia per 42,195 km

Partenza-km 10
Il mio tempo-gara dichiarato mi ha regalato la partenza nel settore H, una posizione molto arretrata; questo ha significato un'attesa di 22 minuti prima di passare al nastro di partenza. Basti pensare che ho raggiunto e superato il pacer delle 4h30' solo al 10° km. Corro con grande tranquillità, mantenendo un passo costante (accelerare e superare richiedeva doti da scattisti, tanto era densa e fitta la folla!). Inizia a farsi sentire la necessità di veloce pit-stop. Ma al 5° e al 10° i bagni dei ristori erano fuori discussione... c'era la fila anche ai bagni durante la maratona. Rinvio lo stop.

Dal km 10 al km 20
Continuo a correre con regolarità, ho deciso di controllare il crono solo dopo ogni 5km, una regola ferrea, che sono riuscita a rispettare. Ma il pit-stop era necessario. Prendo la decisione di fermarmi, dicendomi che mi sarei fatta del male se avessi continuato a rimandare. Perdo 3 preziosi minuti. Mi rendo conto del tempo perso (a fin di bene) e cerco di recuperare accelerando leggermente, ma inesorabilmente.

Dal km 20 al km 30
Questa è la parte più “buia”, non ho grandi ricordi, se non che mi sono messa a fianco ad un runner il quale probabilmente non apprezzando questo “furto” di ritmo ha accelerato e l'ho perso di vista (e questo è un dettaglio importante...). Pazienza, continuo a correre sola. Le notizie provenienti dal cuore e dalle gambe sono molto confortanti. Continuo ad accelerare leggermente, superando.

Dal km 30 al km 40
Qui inizia il mio divertimento, il cuore è ancora straordinariamente efficiente, le gambe vanno, la mente regola tutto senza incepparsi: inizio a superare e come in un gioco individuo una schiena e mi dico che la devo passare. Ne ho passate tante, davvero tante di schiene. E passo anche il runner che mi ha staccata di cui parlavo prima. Soddisfazione. Inizio a sorridere. La Maratona è mia, lo sento al 40°.

Il resto, dal 40 al 42,195...  è già detto.
Questa maratona mi ha fatto tanti regali: 4 ore 18 minuti e 8 secondi, che migliorano di 5 minuti il tempo precedente; la possibilità di vedere una città piena di storia, di fascino, di contraddizioni; la possibilità di trascorrere un week end lontano dalla routine; vedere, sentire ed essere testimone di quanto sia importante la partecipazione di tutta una città ad un evento come la maratona che vede partecipare oltre 40mila persone; e infine, the last but not the least... ho raccolto quanto seminato durante i durissimi allenamenti estivi... ricordo ancora la fatica, il sudore... 

Riflessioni
- Grande soddisfazione la condotta di gara (si dice così?") che si può osservare nel link. Ho cercato di essere costante, e il negative split (wow, anche quello ho fatto!) è stata una bella conquista. C'è ancora molto da lavorare ma per ora godo di questo risultato conquistato con la mia mente, le mie gambe e il mio cuore... e il mio estenuante allenamento "creativo". 
- Essere un puntino insignificante in una marea di podisti colorati, ma nello stesso tempo sentirsi un puntino importante per chi ci segue.
- Alla mia quarta maratona ho imparato a gestire la Fatica, quella con la F maiuscola... e visto che si è sentita rispettata, ancora non mi ha fatto conoscere il famigerato muro. 

Aneddoto sul tempo: mi ero dimenticata che il mio garmin aveva inserita la modalità di stop sotto una certa velocità, quindi all'arrivo ho letto 4.15... 3 minuti per far plin plin sono un po' troppi... me ne sono resa conto quando mi viene detto... no hai fatto 4 e 18!!!

Grazie a chi mi ha accompagnato in questa maratona, a tutti gli amici che mi hanno sostenuta, incitata e che hanno creduto in me... con un nodo alla gola. 
Un pensiero a chi può correre solo leggendo, e a chi vive senza poter correre. 
Buone corse!!!

venerdì 24 settembre 2010

waiting for--Real Berlin Marathon. F521

Dopo averne scritto e parlato tanto, forse troppo...
Dopo aver corso tanto, o forse troppo poco (?)
Dopo aver atteso tanto...
tutte le aspettative ora sono racchiuse in questa celebre citazione:

"IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO"

Buone corse!!!!

martedì 21 settembre 2010

scrivania e scaffali

avevo il mio ufficio
la mia scrivania
un ruolo, responsabile di qualche cosa che poi non era così importante perchè alla prima occasione mi hanno tagliata fuori (pannolini, part-time, figli...)
ero contenta? a posteriori senza lavoro fisso, senza certezze dico: no
adesso ho i miei figli i miei alunni, materiale umano da formare e abituare alle difficoltà del mondo e anche alle meraviglie del mondo
NESSUNA MASCHERA NESSUNA CATEGORIZZAZIONE NESSUNO SCAFFALE e soprattutto la possibilità di essere creativa
viva, e la consapevolezza 
di potermi muovere
correre
pedalare
nuotare
scrivere... vivere

domenica 19 settembre 2010

parola d'ordine: ottimizzare

Spesso avevo detto che i miei ritmi sarebbero cambiati con l'inizio della scuola e infatti così è stato.
Per motivi di lavoro e familiari percorro moltissimi km in macchina, e pur non essendo una fatica nel vero senso della parola, il mio fisico li sente tutti... circa 700 km alla settimana... e non ci ero abituata. Quindi la sera e la mattina devo (volente o nolente) fare stretching per aiutare la schiena a scaricare la tensione accumulata alla guida. 
In compenso sono riuscita ad avere un orario decente, che mi permette di avere tempo per me durante la settimana e quindi d'ora in poi la parola d'ordine è: OTTIMIZZARE, e qui sono al top: ho un "ritmo"  che possiamo equiparare a un 4'17" della maratona! 
La settimana è corsa via velocemente, con 2 bei giri in bici in compagnia sul solito percorso leggermente ondulato ma bellissimo dal punto di vista paesaggistico; 2 ore di nuoto, che mi hanno aiutata a riprendere confidenza con l'acqua e 3 allenamenti di corsa.
Oggi, domenica, la precedente alla maratona, erano in programma 14 km, alla non competitiva a cui ho partecipato c'era il giro da 16, che ho corso quasi tutto assieme a due care amiche. Abbiamo corso e chiacchierato (e ci siamo anche perse...) per circa 12 km, dopo i quali le ho salutate per fare gli ultimi 4 a ritmo maratona. Non avevo con me "l'amico/nemico" Garmin e quindi ho corso a sensazione, senza troppe preoccupazioni. A causa delle piogge torrenziali degli ultimi giorni il percorso era fangoso, tante pozzanghere, acqua dappertutto...  tuttavia un bellissimo regalo è stato il sole che ci ha accompagnato, nessuno ieri avrebbe scommesso su una giornata così. E nel pomeriggio, oggi libero da impegni, sono riuscita ad organizzare un'uscita in bici di 51 km durante il quale la media kilometrica era abbastanza alta, e il fatto di pedalare con i tacchetti (che di solito mi mette in crisi), comincia ad essere un'abitudine. Mi dovrò procurare un po' di abbigliamento invernale per la bici, non vorrei mollare proprio ora che comincio ad essere in sintonia con la mia bici. 
La (prima) settimana (lavorativa) in numeri: 2 ore di nuoto, 108 km di bici da corsa, 36km di corsa. 
Buone corse!

friends & co