martedì 7 aprile 2009

la stramilano era tutta lì...


Un ricordo di gioventù, una gigantografia della Stramilano che propone la sua vera essenza: un coloratissimo fiume di persone che corrono, migliaia di visi tutti uguali ma tutti diversi, ognuno lì con una motivazione diversa, una ragione, una storia, una scommessa, un debito, una promessa, un'abitudine, ma nella loro diversità la corsa li accomunava tutti. Erano lì per correre. Fare qualcosa di diverso. Divertirsi. Combattere per il personal best. Provarci la prima volta. Trascorrere una domenica mattina in allegria, in compagnia, una volta tanto senza pensieri.
Quest'immagine, nascosta nella mente per tantissimi anni, si è risvegliata, del tutto casualmente, mentre “sfogliavo” le pagine di un sito dedicato alla corsa in cui veniva presentata la Stramilano. Avevo già corso un paio di maratonine quindi avrei potuto farcela, si trattava di organizzare tutto nei minimi dettagli. Significava andare fino a Milano, gestire i bambini, la famiglia e la casa durante l'assenza senza pesare troppo sugli aiuti esterni, chiedere i permessi al lavoro, e soprattutto iniziare ad allenarsi, dopo un inverno di corsa “veloce” nelle campestri. Nella mia mente il progetto aveva preso forma: dovevo quindi solo concretizzare questi miei pensieri. Decidere è stato facile, avevo scoperto che anche il nostro presidente ci sarebbe andato; quindi non ho più avuto dubbi e ho fatto tutto per tempo. Solo a questo punto la mia amica del cuore e altre mie “colleghe” di corsa hanno deciso di partecipare alla Stramilano, ed è stato bello seguire anche il loro percorso, le infinite discussioni in pista: gli hotel, chissà se saranno puliti, comodi; il viaggio: a che ora partire, cosa fare a Milano, come trascorrere le ore prima e quelle dopo la gara; il vestiario: cosa portare, come vestirsi in gara, chi andava a prendere gli integratori. Gli amici e i conoscenti sono stati molto presenti in questa fase, hanno condiviso questi momenti e soprattutto ho scoperto che la condivisione di esperienze le fa sembrare più ricche e più importanti, e diventano storie, storie di corsa da raccontare ad altri, durante gli allenamenti, prima delle gare, per smorzare la tensione.
Finalmente abbiamo corso la Stramilano.
Il percorso si snodava nel centro di Milano, lungo viali ampi, di solito pieni di auto, ma che durante la corsa sembravano ancora più larghi. Ci si sentiva piccoli in questi viali, con enormi palazzi che sembravano guardarci correre, piccole formichine piene di entusiasmo con una meta da raggiungere. Ognuno la propria. I Milanesi c'erano, erano in tanti, tantissimi, applaudivano, ci incitavano, soprattutto all'inizio e alla fine del percorso, agli incroci. Nonni con nipoti, persone che uscivano dalla messa, papà mamme e bimbi in bicicletta, o sui passeggini, scenette da una domenica mattina in centro senza auto. Questi Milanesi erano sorridenti, partecipi, calorosi come il sole che ci ha baciato durante tutta la corsa. Tuttavia ho visto altri milanesi, indifferenti insofferenti arrabbiati nervosi litigiosi. Per questi la Stramilano è stata solo disagio, strade bloccate, impossibilità di essere “liberi” di andare dove volevano con la loro auto, è stata un sentirsi in diritto di insultare le forze dell'ordine che cercavano con grande educazione e fermezza di spiegare, convincere, mediare. Ho visto con i miei occhi uno di questi milanesi scendere dalla propria auto, strappare il nastro rosso-bianco che rappresentava il passaggio della Stramilano, e partire in mezzo alla gente che correva. Una scena desolante, misera. Forse quel milanese aveva qualcosa di importante, non potrò mai saperlo, ma non dimenticherò la commiserazione che ho letto nei suoi occhi, né lui saprà mai quanto potrà essergli utile lasciare la sua macchina in garage e una volta tanto approfittare di una bella giornata di sole per farsi una bella camminata.
I ristori ogni cinque chilometri erano sempre riforniti, gli spugnaggi invece per chi era nelle retrovie come me non funzionavano più... tutto finito.
L'arrivo all'Arena Civica sotto un bellissimo sole primaverile è stato suggestivo, appagante, e ancor di più è stato bello ritrovare le altre per raccontarsi la corsa... la medaglia in mano, la mia amica che come sempre, ormai un rito, mi porge l'acqua.
La Stramilano era tutta lì, i preparativi, il viaggio, l'attesa... e poi raccontare, raccontarsi...
Sì, nella gigantografia di un fiume colorato di persone che corrono la Stramilano 09 potrò dire che... c'ero anch'io. Con la soddisfazione di chi ha portato a termine una prova importante. Con la consapevolezza di potercela fare di nuovo sotto altri cieli. Con una rinnovata motivazione. Con la capacità di accettare i propri limiti e una volontà rafforzata.


Nessun commento:

Posta un commento

e visto che fin qui siete arrivati... lasciate il vostro commento, sarà gradito

friends & co