lunedì 8 marzo 2010

una vittoria. grazie Jeff

UNA VITTORIA, GRAZIE JEFF.
In vista della Maratona di Treviso decido, qualche tempo fa, di iscrivermi alla maratonina di Gorizia, un ultimo allenamento di un certo spessore. Decido di correrla senza alcuna aspettativa: ancora vivo il ricordo della fatica di Verona, non voglio ripetere gli errori fatti. La settimana precedente corro solo due delle tre sedute previste, gli altri giorni “cross-training” con il nuoto e la bici. I chilometri percorsi dall'inizio dell'anno sono tanti, tantissimi e si stanno facendo sentire soprattutto psicologicamente; l'attesa della maratona provoca ansia e apprensione. Inutile, faticoso e soprattutto controproducente cercare di correre tanto oggi, cercare un risultato: non ne vale la pena. Inoltre so che correrò da sola, l'amica con cui ho appuntamento ha avuto un piccolo incidente e mi dice, la sera prima, che non sarà con me. Ma non voglio stancarmi troppo, non voglio forzare, non voglio soffrire. Decido allora di impostare il garmin come allenamento, programmandolo con il metodo run/walk proposto da Galloway. Forse tanti sanno chi è Galloway, ma forse tanti si chiederanno “chi è costui?”. Basta fare una veloce ricerca nel web, ma per chi non ne ha voglia basta sapere che questo maratoneta ha perfezionato un metodo per correre le lunghe distanze senza farsi male e senza soffrire. La sua filosofia è “injury-free running”. Correre senza farsi male, in tutti i sensi. L'estate scorsa mi sono procurata due delle sue pubblicazioni, rigorosamente in lingua originale, le ho lette e ho apprezzato molte delle sue considerazioni, e soprattutto ho provato a mettere in pratica il suo metodo. In poche parole, corri per qualche minuto, e poi recuperi, e così via. Ma quanti minuti corro? A che velocità? Quanto tempo recupero? Ma se cammino poi non arrivo più... a tutte queste domande ho trovato risposta, e la risposta più importante, dopo la mezza di Buttrio, è arrivata oggi. Ho corso con una media che mi ha permesso di arrivare sotto le 2 ore, pur rallentando spesso. Non è stato facile dare fiducia a questo metodo, quando rallenti e gli altri ti superano ti senti quasi impotente, ma poi riparti e li superi, rallenti e riparti, e vai avanti ancora e così via... Arrivo con un real time di 1:57:59, PB; non sono stanca, ho la forza di scherzare e di sorridere. Anche gli altri hanno corso bene, chi ha migliorato il PB, chi ha fatto meglio di quanto previsto. E' stata una mattinata trascorsa serenamente, la magia della corsa si è ripetuta e ci ha regalato una splendida giornata di sole.
Ho corso bene, sono felice; nonostante la partenza un po' incerta, è una vittoria, riesco a raccogliere un risultato costruito con tanta pazienza, tempo, passione e fatica, ma che mi gratifica e che mi conferma che correre è la mia forza. Me ne rendo conto e sorrido di nuovo.
La prossima prova è la mia seconda maratona, domenica 14 a Treviso. Spero di arrivare al traguardo con il sorriso. 

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